Il momento nel M5s è più delicato che mai. E infatti colpisce anche una notizia che solo un anno fa sarebbe stata relegata al rango delle ovvietà. Luigi Di Maio (nel tondo) parteciperà al Villaggio Rousseau, kermesse annuale organizzata da Davide Casaleggio. Il ministro degli Esteri, dopo aver incontrato il patron di Rousseau l'8 luglio scorso, interverrà durante la manifestazione in programma per il prossimo fine settimana.
Secondo Enrica Sabatini, socia dell'Associazione Rousseau, il Villaggio Rousseau ambisce a diventare «il più grande evento digitale di sempre in Italia». Si presenteranno le proposte di legge in discussione sulla piattaforma e alcuni parlamentari si confronteranno con gli attivisti. Un'iniziativa per dare un colpo di reni alle attività dell'universo che ruota intorno a Casaleggio, ultimamente un po' isolato nelle dinamiche interne del M5s. Di Maio ci sarà. E ancora non è chiaro se parteciperanno altri esponenti di governo del Movimento. La presenza dell'ex capo politico, comunque, è un segnale non trascurabile nella gazzarra grillina delle ultime settimane. Culminata con il manicomio politico messo in piedi negli scorsi giorni sulla candidatura giallorossa del giornalista Ferruccio Sansa in Liguria. A cui si è aggiunto il balletto di indiscrezioni su un ritiro della candidatura solitaria in Puglia della pentastellata Antonella Laricchia. Voci poi smentite. Ma c'è maretta sulla collocazione futura del M5s. Ed è su questo punto che Di Maio e Casaleggio sono tornati a intendersi, dopo le tensioni di qualche mese fa, con l'ex capo politico che si era detto pronto ad accontentare le richieste del gruppo parlamentare di una maggiore autonomia da Rousseau. Entrambi immaginano un M5s non vincolato al centrosinistra. E le cannonate sparate dall'ex leader sugli accordi con i dem nelle regioni ne sono la dimostrazione. Un tranello in cui era caduto Beppe Grillo. Che prima aveva fatto filtrare perplessità su Sansa, salvo poi tornare indietro una volta capito il gioco di Di Maio di delegittimare il disegno filo-Pd.
Un villaggio Rousseau che sembra quasi un incontro di corrente. Con la partecipazione di parlamentari dalle sensibilità «sovraniste». Tra di loro Agostino Santillo, uno dei principali sponsor della corsa solitaria in Campania, fiero avversario del Mes. Oppure l'europarlamentare Eleonora Evi, che il 17 aprile scorso non aveva partecipato al voto su una risoluzione europea sul Coronavirus che prevedeva il Salva-Stati tra gli strumenti per fronteggiare la crisi. Ci sarà anche Virginia Raggi, che non vuole mollare sulla sua ricandidatura a Roma.
I parlamentari scherzano sul correntismo. Parlando del tour digitale Riparte l'Italia come di una vetrina dei «governisti» amici del Pd. E il Villaggio Rousseau unisce di nuovo Casaleggio e Di Maio sotto la stessa insegna «sovranista».
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