Che regalo è meglio fare? Ma sì, zona gialla a Natale. Questa storia dei colori delle regioni inventata da Conte e Speranza è ormai fuori controllo e oltre ad essere inutile e dannosa, sta diventando una commedia. I governatori sono ormai succubi di norme nella maggior parte dei casi inapplicabili e si travestono da fanciulli con il quadernetto da colorare. Come «Sleepy Joe» Eugenio Giani, il presidente della Regione Toscana che alza la voce (si fa per dire) contro il governo del suo stesso colore per lamentarsi sulla disparità di ingiallimento tra zone.
«Devo dire, mettendoci la faccia, che ritengo che questa decisione sia ingiusta e immotivata», commenta mesto in diretta Facebook. E gli fa da spalla Nico Gronchi, presidente regionale di Confesercenti: «La Toscana in zona arancione è uno schiaffo in faccia alla nostra regione, alle imprese e alle istituzioni, una frattura difficile da sanare». Già il 14 novembre Giani si era ribellato a Conte e Speranza quando, anche in quel caso secondo lui immotivatamente, la Toscana passava da arancione a rosso: «Noi zona rossa? Sono sorpreso e amareggiato, i dati stavano migliorando», commentava sconsolato.
Oggi ha motivo di amareggiarsi per via di un altro colore che non si intona. E anche stavolta fa riferimento ai dati. «È una decisione che non rende merito al lavoro che è stato fatto, soprattutto dai toscani con i loro comportamenti, dalle istituzioni e voglio segnalarlo dai dati perché le mie considerazioni nascono proprio dai dati che oggi abbiamo - afferma il Giani che prende sempre più confidenza coi social - Si crea una disparità di trattamento tra Regioni che sono in zona gialla da tempo e che sono arrivate a 4mila contagi al giorno e la nostra regione che da una settimana, nonostante la media di 500 contagi al giorno, resta in zona arancione». Giani cita anche i numeri dei ricoveri negli ospedali, fra terapie intensive e posti Covid, tutti dati in netto miglioramento e denuncia: «Mi sento di segnalare questa ingiustizia, perché i dati ci portano a condizioni di linea gialla, di possibilità di movimento e di libertà delle persone». Il governatore ricorda l'impegno e il lavoro della regione Toscana nell'inaugurare nuovi posti letto «come il centro Covid a Prato e nuovi padiglioni a Prato e Lucca, per alleggerire gli ospedali e consentire le altre attività».
«Ci troviamo di fronte a una situazione che rispetto alle altre regioni che ci circondano - segnala - vede dati superiori rispetto ai nostri, dalla Liguria alle Marche, dall'Umbria all'Emilia Romagna o al Lazio.
Allora perché la Toscana deve rimanere in zona arancione? Mi è stato risposto che chi va in zona rossa deve restarci tre settimane e poi 14 giorni in arancione prima di rientrare in zona gialla. Ma se i dati migliorano perché dover aspettare ancora?».Solo il ministro Speranza può rispondere a questo dilemma.
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