Un premier terzo e una ventina di ministri. Movimento 5 Stelle e Lega continuano a trattare senza sosta per delineare il programma e i nomi che potrebbero comporre - col placet di Mattarella - un esecutivo giallo-verde.
"Sarà una squadra snella, al massimo ci saranno venti ministri", dice al Corriere della Sera Vincenzo Spadafora, braccio destro di Di Maio, " Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera Vincenzo Spadafora. "Ci saranno ministeri senza portafoglio per realizzare temi centrali, proposti in campagna elettorale".
Come flat tax e reddito di cittadinanza, ma pure il conflitto di interessi, assicura Spadafora. E poi c'è la questione cara a Salvini: l'immigrazione clandestina: "Riteniamo che la gestione dei flussi, l'accoglienza, le responsabilità e gli oneri debbano essere condivisi equamente tra gli Stati Ue in base a parametri oggettivi e quantificabili", spiega il grillino, "Vogliamo riformare con i nostri partner europei il Regolamento di Dublino e sottoscrivere accordi bilaterali per i rimpatri". Per quanto riguarda l'Europa, M5S e Lega sembrano più moderati: "Vogliamo restare nell'euro e nell'Europa", assicura Spadafora, "Ribadiamo però la necessità di mettere in discussione alcuni trattati e soprattutto dobbiamo avere in Europa una posizione politica autorevole da Paese importante quale siamo".
Restano però da sciogliere i nodi. E in particolare quello sugli incarichi che avranno i big dei partiti. "Ovviamente i due vincitori di queste elezioni avranno un importante ruolo di indirizzo", dice Spadafora. Ruolo che sembra non potrà essere quello del premier, per cui ci si sta orientando su una figura terza. Tramontata l'ipotesi Giancarlo Giorgetti - troppo legato all'area leghista - spunta ora il nome di Giampiero Massolo, ambasciatore e presidente di Fincantieri, nonché capo della segreteria nel primo governo Berlusconi e con incarichi importanti anche sotto Prodi. Restano però in lizza Carlo Cottarelli, Enrico Giovannini,
A Matteo Salvini dovrebbe invece andare il ministero degli Interni, mentre Luigi Di Maio è dato alla Farnesina. Spuntano ora anche i nomi di Giulia Bongiorno o Alfonso Bonafede (alla Giustizia) e Claudio Borghi o Armando Siri (Economia). Ai grillini andrebbe anche lo Sviluppo economico con Lorenzo Fioravanti, i rapporti per il Parlamento (Riccardo Fraccaro) e il Lavoro (Pasquale Tridico), mentre Roberto Calderoli potrebbe essere nominato alle Riforme.
Non manca qualche nome che possa garantire l'appoggio esterno di Fratelli d'Italia. Se qualcuno chiede che Giorgia Meloni sia nominata premier, sembra più verosimile un incarico alla Difesa per Guido Crosetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.