Le forze dell'ordine si ribellano e scendono in piazza per dire «basta aggressioni agli uomini in divisa». Il prossimo 14 ottobre moltissime sigle sindacali di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia penitenziaria si riuniranno alle 10 in piazza del Popolo, a Roma, per sottolineare l'immobilismo delle istituzioni, in particolare del governo, di fronte alle vessazioni e alle ingiustizie che i tutori della legge sono costretti a sopportare ogni giorno. I fatti di cronaca parlano chiaro: l'ultimo episodio in ordine di tempo è l'aggressione ad alcuni agenti, ad Agrigento, da parte di extracomunitari. L'assurdo è che situazioni di questo tipo sono ormai diventate la quotidianità.
«L'Fsp torna in piazza - spiega il segretario generale del sindacato di polizia Valter Mazzetti - per dire che non è più possibile non sentirsi sprofondare in una palude di incertezze e ipocrisie in cui i nostri politici ci tengono da troppi anni, e che non ci consente più di fare sicurezza al meglio». E ancora: «Sono troppi gli abusi a cui i poliziotti sono costretti a sottostare. Sono troppe le promesse non mantenute, le bugie e le dimenticanze, a fronte di un servizio che viene reso allo Stato e agli italiani a costo di sacrifici personali non ripagati né riconosciuti».
Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) spiega: «Siamo lasciati soli da chi ha la responsabilità della sicurezza del Paese e attaccati a più riprese dal partito dell'antipolizia che non perde occasione per puntare il dito contro chi veste una divisa». E snocciola alcuni numeri: «I dati sono pazzeschi, parliamo di quasi 8 aggressioni al giorno, il che sta a significare un'aggressione ogni 3 ore! Sostanzialmente ogni mese si contano più di 250 aggressioni ad operatori del comparto sicurezza». Il segretario generale del Sim Carabinieri, Antonio Serpi, chiarisce: «Aderiamo a questa manifestazione per sostenere il disegno di legge di cui è promotore l'onorevole Gianni Tonelli (Lega) sulle garanzie funzionali che sono quelle che tendono a limitare i danni degli operatori su strada perché i numeri delle aggressioni sono importanti e sono ormai noti a tutti e ormai non possiamo più nasconderci. C'è un paradosso tutto italiano: autorizzi il poliziotto o il carabiniere a portare un'arma e fai fatica a dargli un taser».
Luigi Credentino, segretario nazionale del Sim Guardia di Finanza racconta: «Bisogna difendere chi ci difende. In tempi non sospetti avevamo già scritto ai presidenti delle commissioni parlamentari competenti, al presidente del Consiglio, al ministro dell'Economia e a quello dell'Interno per chiedere l'adozione delle bodycam per evitare i taglia e cuci fatti in malafede che girano sui social che vogliono far passare coloro i quali svolgono la funzione del mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica a beneficio del popolo italiano per ciò che non sono». E conclude: «Abbiamo bisogno di regole di ingaggio precise.
La libertà sindacale dei militari significa maggiore efficienza, serenità e tutele per gli operatori nell'assolvimento dei loro compiti quotidiani».Alla manifestazione, a cui sono attese migliaia di persone, sono stati invitati i parlamentari di maggioranza e opposizione.
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