Truffata l'ereditiera: un raggiro da 4 milioni

L'88enne della famiglia Caproni ha dato oro e denaro convinta che il figlio fosse nei guai

Truffata l'ereditiera: un raggiro da 4 milioni

Quando l'ereditiera si è resa conto che era stata truffata, quel giovanotto che sembrava tanto premuroso e gentile era scomparso nel nulla.

Amara sorpresa per una donna di 88 anni, che appartiene alla storica famiglia Caproni, i noti imprenditori aeronautici lombardi. Del caso si occupa la polizia, che indaga a 360 gradi, anche se sembra difficile a distanza di così tante ore riuscire a mettere le mani sui balordi, che hanno beffato l'ereditiera della famiglia più blasonata della storia del volo italiano. I truffatori, secondo quanto riferito dalla polizia martedì pomeriggio hanno telefonato alla donna, che vive in uno stabile nei pressi di piazza del Duomo, affermando che il figlio aveva avuto un incidente automobilistico, che per motivi di colpa viabilistica era stato arrestato, e che servivano 12.500 euro per una liberazione su cauzione (fattispecie molto nota nell'immaginario collettivo per film e serie tv Usa ma che non è prevista nell'ordinamento giuridico italiano).

Per avallare il raggiro il sedicente avvocato le aveva anche passato al telefono un secondo personaggio, che impersonava un maresciallo e naturalmente avallava la gravità e l'urgenza della situazione. Dopo aver messo l'anziana in grande allarme, dall'altra parte del telefono i furbastri hanno preso accordi per incontrare l'anziana direttamente a casa, dicendole che sarebbero passati di lì a pochi minuti per ritirare la somma. E così verso le 15 un giovane sui 25 anni, si è presentato a casa della donna è si è fatto consegnare soldi, oro e una preziosa collezione numismatica, il tutto per un valore ancora da quantificare ma che si ritiene possa aggirarsi intorno ai 4 milioni di euro.

Del caso al momento è stata informata la pm di turno Ilaria Perinu. Poi l'indagine, dopo la formale denuncia della signora Caproni, passerà al pool truffe guidato dall'aggiunto Eugenio Fusco. La vittima è parente di Giovanni Battista Caproni, grande imprenditore metalmeccanico italiano e pioniere del volo, che nel 1910 a Somma Lombardo (Varese) fondò la Officine Caproni, che negli anni '30 raggiunse i 50mila dipendenti e che attraversò due conflitti mondiali (nel 1946 il fondatore venne assolto dall'accusa di collaborazionismo per aver fornito aerei da guerra al fascismo e al nazismo) con sedi negli Stati Uniti, in Perù, Bulgaria e Belgio, con 170 tipi di aerei realizzati e oltre 70 record nel mondo dell'aviazione. Achille Caproni di Taliedo, oggi 85enne, figlio del fondatore, a 73 anni era stato arrestato per bancarotta fraudolenta della sua holding, dopo essere fuggito per anni in Sudamerica ed essere stato bloccato in Germania.

La contessa Maria Fede Caproni di Taliedo, figlia ed erede storica del blasone paterno, era scomparsa a Roma all'età di 84 anni nel 2017. Oggi il Museo del Volo di Volandia, che dedica alla Caproni un percorso a tema, si trova nelle stesse aree dove il 27 maggio 1910 volò il «Caproni Ca1», capostipite dell'industria aeronautica italiana.

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