Trump perde anche il portavoce Una donna al posto di Spicer

Trump  perde anche il portavoce Una donna al posto di Spicer

New York Quando la satira uccide e ti annienta politicamente. É accaduto al combattivo e super aggressivo Sean Spicer, portavoce della Casa Bianca per sei mesi, che ieri ha gettato la spugna e ha rassegnato le dimissioni in forte contrasto con il presidente Trump, con il potente genero Jared Kutcher e sua moglie Ivanka. The Donald, stanco di vedere il proprio portavoce sbeffeggiato e ridicolizzato tutti i santi giorni in tv da comici e attori famosi, ha deciso di nominare Anthony Scaramucci, un finanziere newyorchese e suo amico di vecchia data, un vero «lupo di Wall Street» con un patrimonio di ben 100 milioni di dollari, nuovo direttore della comunicazione della Casa Bianca. Spicer, che come un Don Chisciotte solitario ha combattuto per sei mesi tutti i corrispondenti liberal accreditati alla Casa Bianca, usando spesso toni bruschi, non ha accettato di essere ridimensionato e diventare il numero due della comunicazione del presidente Trump. A uccidere politicamente Spicer, più che i giornalisti del Washington Post, del New York Times e della Cnn che si sono divertiti ad impallinare il portavoce di Trump con articoli e servizi che lo ridicolizzavano sempre e comunque, è stata la grande attrice e comica Melissa McCarthy. Nello show televisivo più divertente e longevo d'America, il Saturday Night Live, la McCarthy vestita da uomo ma con le scarpe a spillo, ogni sabato sera si è inventata una parodia del povero Sean Spicer che combatteva, anche fisicamente i vari corrispondenti della Casa Bianca. Il rating di queste parodie, ogni sabato sera, hanno toccato livelli record di ascolto. Il povero Spicer veniva umiliato e ridicolizzato dalla McCarthy ogni sabato sera: «Era come bombardare la Croce Rossa», ha scritto di recente il Washington Post. Al presidente-tycoon non piace affatto che i suoi più stretti collaboratori vengano derisi e umiliati di fronte a milioni di telespettatori. Spicer è stato affondato dalla stessa trasmissione che 9 anni fa uccise politicamente l'aspirante vice presidente Sarah Palin, con l'attrice Tina Fey che si è divertita per mesi a ridicolizzare l'ex governatrice dell'Alaska dall'accento poco snob. La Palin è poi scomparsa dalla politica americana, una meteora dell'ala conservatrice del partito repubblicano, poi resuscitata e rivitalizzata dal candidato Trump. In verità Spicer ci ha messo molto del suo: è stato poco diplomatico, molto aggressivo verbalmente e politicamente scorretto. Esattamente come The Donald. Ma Trump è Trump e se lo può permettere.

Spicer resta comunquie un burocrate repubblicano cresciuto alla Casa Bianca durate l'amministrazione di George W. Bush. Al suo posto è già stata nominata Sarah Huckabee Sanders, fino a ieri viceportavoce della Casa Bianca,

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