Nuovo stop per le mascherine U-Mask: oltre 3 tonnellate di mascherine, per un valore commerciale di 5 milioni di euro, sono state ritirate dal mercato. Il modello 2.1 bloccato era stato registrato come dispositivo medico di categoria I tipo 2R, motivo per il quale, potenzialmente, poteva essere utilizzato anche all'interno di contesti sanitari. Ma per il Ministero della salute, che ha deciso di bloccarlo il prodotto non aveva «i necessari ed essenziali requisiti tecnici quali la capacità di mantenere inalterate le prestazioni del filtro intercambiabile fino a 200 ore di utilizzo, la biocompatibilità e la pulizia microbica del prodotto». Il provvedimento si muove di pari passo con le indagini del Nas Carabinieri di Trento, coordinate dalla procura di Milano. Nel corso delle ultime settimane i militari hanno verificato la filiera produttiva del nuovo modello di mascherina, delocalizzata in diverse aziende del Nord e accertato che, rispetto al modello precedente, il prodotto non aveva effettivamente superato il test di pulizia microbica.
La settimana scorsa è stato individuato, nella periferia di Milano un magazzino anonimo nella disponibilità di un cittadino rumeno: sono state trovate e sequestrate oltre 3 tonnellate di merce, per un valore commerciale di 5 milioni di euro, tra cui 50 mila confezioni complete di mascherine U- Mask modello 2 e 2.1. L'ipotesi investigativa è che il vecchio prodotto 2.0 fosse riconfezionato con il nuovo packaging esterno di U-mask 2.1.
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