Uccisa a martellate dall'ex denunciato

L'uomo l'ha attesa e colpita sotto casa. I vicini: "Aveva paura". La sorella: "Gridava aiuto"

Uccisa a martellate dall'ex denunciato

L'ultima storia su Instagram Giovanni Padovani la pubblica alle 21 di martedì: una foto in bianco e nero che mostra l'autostrada dal parabrezza di un'auto. Forse stava raggiungendo l'abitazione della 56enne Alessandra Matteuzzi a Bologna: proprio lì dopo pochi minuti avrebbe massacrato l'ex compagna a colpi di mazza e martello. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il 27enne sarebbe arrivato in aereo dalla Sicilia, dove giocava in serie D per la Sancataldese, e poi avrebbe atteso la donna sotto casa per almeno due ore. Sono le 21.30 quando una volante arriva in via dell'Arcoveggio, alla prima periferia di Bologna, per la segnalazione di una violenta lite. A chiamare i carabinieri è proprio la sorella di Alessandra, che in quel momento era al telefono con la donna.

«È scesa dalla macchina e ha cominciato a urlare ha raccontato lei in lacrime -. Diceva: No Giovanni, no, ti prego, aiuto. Io ho chiamato i carabinieri che sono arrivati subito. Io abito a 30 chilometri. Alla fine l'ha massacrata di botte». Pugni, colpi di mazza e di martello, anche sulla testa. Una brutale aggressione epilogo di un climax di violenza, sfociata nell'ennesimo femminicidio. Sotto casa di Alessandra sono momenti drammatici, urla e rumori vengono sentiti dai vicini, che lanciano un secondo allarme dopo pochi secondi. Un'anziana residente assiste a tutta la scena e racconta la sua testimonianza: «Lui era già qui sotto casa alle 19.15 quando sono arrivata. Sono entrata, lui voleva entrare anche se io chiudevo la porta. Alle 21 è arrivata Alessandra, ripeteva che lui se ne doveva andare. Ma lui rispondeva sì e non andava via. Le è andato sempre più vicino, l'ha fatta cadere nel cortile, poi l'ha trascinata sotto il portico».

Il primo a intervenire dopo l'aggressione è un ragazzo, ma Padovani non oppone la minima resistenza e anzi sussurra: «Non ce l'ho con voi, ce l'ho con lei, non vedo l'ora che arrivi la polizia che voglio finire tutto». Quando gli agenti arrivano sul luogo del massacro trovano la donna agonizzante e riversa a terra nel cortile condominiale, appena fuori dalla porta della sua palazzina. Morirà pochi minuti dopo, prima dell'arrivo dell'ambulanza. All'arrivo degli agenti c'è anche l'assassino, Giovanni Padovani, subito fermato e arrestato per omicidio aggravato su disposizione della Procura. Una vicina di Alessandra ha raccontato che pochi giorni fa la 56enne le avrebbe chiesto di non aprire nel caso in cui «quel ragazzo» avesse suonato: «Quando ieri sera l'ho visto qui sotto casa, sono entrata e ho chiuso la porta perché non entrasse. Ultimamente era diventato molto insistente». Ma le testimonianze sull'incubo vissuto da Alessandra si susseguono: «Lui le aveva staccato il contatore e si era appostato all'ultimo piano - rivela un altro vicino -, una volta si era anche arrampicato fino al suo terrazzo, lei mi chiese di scambiarci i numeri per sicurezza, si vedeva che era una donna preoccupata».

D'altronde proprio a fine luglio la donna aveva presentato denuncia contro l'ex compagno, dal quale si era lasciata da qualche mese, e il ragazzo aveva ricevuto il divieto di avvicinamento dal giudice.

Una misura cautelare che non è servita, perché dopo gli appostamenti, le insistenze e le minacce, lo stalking è ben presto diventato violenza. Si consuma alla fine di questa successione di eventi il 77esimo femminicidio dall'inizio dell'anno, 40 dei quali per mano di partner o ex. Un'emorragia senza fine.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica