Quella che vivo «è una dimensione folle nelle sue cose, velocissima, che ti chiude, che ti toglie molta autenticità, ho sempre avuto il terrore di non accorgermi se divento un'altra persona. Io invece mi sento la stessa persona, e l'ho messo nero su bianco nel libro con Alessandro Sallusti».
Giorgia Meloni va ospite prima a «Cinque minuti» e poi a «Porta a Porta» per confrontarsi con Bruno Vespa in occasione dell'uscita del libro-intervista «La versione di Giorgia», scritto dal direttore del Giornale per Rizzoli e uscito il 12 settembre nelle librerie. Un'occasione in cui oltre a concentrarsi sull'attualità si concede anche qualche notazione più intima e personale.
«Non avrei potuto lavorare di più, vedo un'Italia in crescita e più rispettata a livello internazionale» dice la premier. «Vita privata? What vita privata?» Risponde con un sorriso. «Attualmente nella mia vita non c'è nulla a parte quello che devo fare. Mi manca un po' la libertà di essere una persona spontanea. Non sei mai solo, hai sempre qualcuno intorno. Ginevra la porterò con me a New York, se non la portassi con me non la vedrei». C'è spazio anche per scherzare, quando al momento della tradizionale scampanellata che annuncia l'ingresso dell'ospite in studio - lo stesso Sallusti - ci si accorge che il campanello non funziona. Meloni subito si sostituisce e improvvisa un «Dlin dlon». E poi ancora quando Bruno Vespa mostra una vignetta di Osho in cui Salvini chiede lumi sul Ponte tra Reggio Calabria e Messina. Puntuale arriva la risposta in romanesco: «Il ponte sullo Stretto? Lo famo, lo famo...».
C'è spazio poi per l'attualità. L'immigrazione, ad esempio. Si aspettava che la Germania fermasse l'accoglienza di migranti dall'Italia? «In parte sì perché noi abbiamo qualche tempo fa comunicato ai nostri partner che non potevamo più riaccogliere automaticamente i cosiddetti dublinanti, perché i nostri hotspot sono pieni e la Ue non ci dava una mano a difendere i confini esterni. La questione dei ricollocamenti è secondaria, sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi, la questione è fermare gli arrivi in Italia, non vedo ancora risposte concrete». Meloni torna a sottolineare l'enorme buco di bilancio creato dalle manovre di Giuseppe Conte. «I bonus edilizi di Conte sono costati ad oggi circa 140 miliardi. Mediamente una legge di bilancio che è la legge più importante di tutti, vale 20/30/35 miliardi. Quindi si tratta di 4-6 leggi finanziarie. Qualcosa deve non aver funzionato». La presidente del Consiglio «rivendica con orgoglio quanto fatto con il reddito di cittadinanza». Poi lancia l'affondo: «Se fosse vero che c'è qualcuno che gestisce i soldi del reddito di cittadinanza, cioè la camorra, bisogna andare fino in fondo. Molti di noi sospettano la stessa cosa. Spero che la magistratura lo faccia».
Sulle priorità poi torna a sottolineare la necessità di mantenere il taglio del cuneo contributivo «confermando per tutto il 2024 le misure attuali e vedendo se si riesce a fare qualcosa di più». Annuncia che «nelle prossime settimane presenteremo il progetto per il premierato».
E poi si concede una stoccata verso Paolo Gentiloni: «Io sono una persona abituata a dire quello che pensa, ho fatto molte interviste nell'ultimo anno per redarguire e dire la sua sull'operato del governo, ecco, non so se accade nelle altre nazioni. Ho visto un approccio più critico che non collaborativo».
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