Il sacro rito della messa domenicale interrotto a scopi politici. È successo ieri mattina nel duomo di Torino, nel corso della messa celebrata dall'arcivescovo Roberto Repole. Nel breve momento di riflessione e silenzio che precede l'omelia un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion si è alzato in piedi. Un'attivista ha quindi iniziato a leggere a voce alta alcuni passaggi dell'enciclica Laudato si' a turni gli altri attivisti hanno letto passaggi della stessa enciclica e dell'esortazione apostolica Laudate Deum di papa Francesco per portare l'attenzione dei fedeli - spiegano dal movimento - sulle parole del Pontefice sulla crisi climatica. Alla fine gli attivisti hanno letto il messaggio che papa Francesco ha inviato tramite il cardinale Parolin alla Cop28 di Dubai. Messaggio in cui il pontefice invita i governi a smettere di finanziare guerre e devastazioni ambientali e prendere accordi «efficienti, vincolanti e facilmente monitorabili».
«Ho grande stima per chi si mobilita per la difesa del Creato e accoglie gli appelli di Papa Francesco, apprezzo l'impegno in questo senso delle attiviste di Extinction Rebellion - commenta l'arcivescovo - ma mi è dispiaciuto che abbiano ritenuto di prendere la parola in Duomo senza prima volermene parlare e chiedere se potevano intervenire. Avrei risposto che a Messa si prega spesso per la pace e per la salvaguardia del Creato, ma la celebrazione eucaristica non è un momento idoneo a ospitare interventi pubblici». Il cardinale ha dapprima lasciato che le attiviste parlassero poi ha chiesto loro di lasciargli terminare di celebrare la messa perché è un «momento di preghiera e in quanto tale deve essere rispettato soprattutto da chi fa professione di voler operare nel rispetto di tutti».
Critiche all'indirizzo dei militanti ambientalisti anche da Paola Ambrogio, senatrice torinese di FdI.
«La spudoratezza ideologica degli attivisti di Extinction Rebellion ha oltrepassato ogni limite della convivenza democratica - commenta la senatrice -. Siamo, purtroppo, dinnanzi ad azioni estemporanee e inutili, oltre che aggressive, condotte da chi è alla ricerca di visibilità personale e non lotta certo per un ideale».
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