Maggioranza sul filo del rasoio. Lo stralcio della stepchild adoption dal testo delle unioni civili non basta a Ncd che ora prova a forzare la mano. "Anche se è un fatto importantissimo e un elemento di grande buon senso - avverte il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin - non è sufficiente". Dem e alfaniani stanno, infatti, lavorando per costruire l'emendamento in modo che non ci sia quell'equiparazione al matrimonio, un passaggio del ddl Cirinnà sulle unioni civili ritenuto da molti incostituzionale. Non, però, dalla minoranza piddì che invita gli uomini di Angelino Alfano a "non tirare troppo la corda".
Nell'assemblea del gruppo Pd al Senato ieri è stata prospettata una soluzione che, al netto dello stralcio dell'articolo 5 sulla stepchild adoption, ripartiva dal testo Cirinna con gli emendamenti già concordati e presentati dal senatore Giuseppe Lumia. "Non soltanto dalla minoranza ma anche da altri autorevoli colleghi è stato detto che non si poteva andare oltre nel tentativo di assecondare ulteriori richieste di Area Popolare", ricorda Federico Fornaro. Ma, dopo aver ottenuto lo stralcio delle adozioni per le coppie omosessuali, Ncd vuoler di più. Nell'emendamento verrebbe salvaguardato il riferimento alla "vita familiare" ex articolo 3 mentre verrebbe stralciato l'obbligo di fedeltà previsto dal medesimo articolo. Un punto di caduta sarebbe inoltre stato trovato anche sul comma 4 dell'articolo 3 per cui le disposizioni non si applicano alle norme del codice civile non richiamate espressamente dal ddl "fatta salva la legge sulle adozioni". Ma al Nazareno non mancano i malpancisti. "Si rispetti questa impostazione, condivisa da Renzi nella replica - ribatte la sinistra dem - altrimenti è meglio percorrere la via parlamentare in cui ognuno di fronte al Paese si assume le proprie responsabilità". Durissima anche la reazione di Roberto Speranza: "Già togliere la stepchild adoption dal testo delle unioni civili è un errore. Altri cedimenti a Ncd sarebbero inaccettabili".
Nonostante il braccio di ferro all'interno della maggioranza, il governo preme l'acceleratore per chiudere la partita sul ddl Cirinnà il prima possibile.
L'obiettivo è portare il maxi emendamento in Senato già in serata, subito dopo la fiducia al Milleproroghe. "Mettiamo la fiducia - garantisce il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti - e votiamo entro domani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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