Unioni gay, la Littizzetto sproloquia e la rete attacca: "Perché pagare il canone?"

Il monologo sulle unioni civili manda su tutte le furie il mondo cattolico e l'elettorato grillino che ora minaccia di non pagare il canone

Unioni gay, la Littizzetto sproloquia e la rete attacca: "Perché pagare il canone?"

Non bastano i nastrini arcobaleno, gli appelli firmati dagli intellettuali radical chic. No, anche Luciana Littizzetto non poteva esimersi dal fare un pistolotto sulle unioni civili, durato quasi dieci minuti.

Col suo classico aplomb la comica torinese ha voluto spiegare al pubblico di ‘Che tempo che fa’ cos’è il “supercanguro”, descritto come uno strumento che si usa per arrivare presto all’approvazione di una legge “quando il dibattito si fa incasinato” e ha attaccato i grillini per nonaverlo voluto votare “per un puntiglio”.“Un po’ come se Belen venisse da te - ha detto rivolgendosi al conduttore Fabio Fazio - e ti dicesse :’Ciao Fabio, qual è il tuo sogno? Questa sera sono pronta realizzarlo’ e tu non uscissi con lei perché ha scritto qual è con l’apostrofo”. La Littizzetto, poi, ha fatto uno ‘spiegone’ sugli emendamenti e ha mostrato alcuni emendamenti ostruzionistici sentenziando: “Solo il 5% sono emendamenti senza, gli altri sono “emerdamenti”. Non è mancato neppure il ‘pippone moralistico’ e una serie di offese ai cattolici che contrastano il ddl Cirinnà: “Prima o poi questa legge si farà, magari senza un pezzo, ma si farà per cui potete produrre tutti gli emendamenti che volete, potete scrivere sul Pirellone quello che volete, mettervi le giacche di Formigoni e incatenarvi ad Adinolfi, ma non potete fermare il futuro”. Infine, dopo l’ovazione di rito del pubblico ‘fazioso’, è arrivata anche la chiosa di Fazio: “Non è solo fermare il futuro ma non riconoscere il presente. È semplicemente questo, vedere come stanno le cose, aprire gli occhi”.

Un vero e proprio spot a favore della legge che non ha mancato di suscitare l’indignazione del mondo cattolico e di quello grillino che sui social si è posto una domanda più che legittima. “Perché dovremmo pagare ancora il canone?”. Il primo a commentare è Mario Adinolfi, direttore de La Croce e tra gli organizzatori del Family Day. “Il pistolotto della Littizzetto tutte le domeniche sulle unioni gay (citandomi con il consueto sprezzo) è ormai obbligatorio?”, ha scritto su Twitter.

Molti telespettatori hanno invaso la bacheca Facebook del programma e il profilo personale della Littizzetto con commenti sprezzanti. “C'è da vergognarsi a parlare come ha fatto la Littizzetto stasera.. quindi la signora, lei, lo sa' qual è il nostro futuro e ovviamente in accordo con le prerogative LGBT!! …Non mi sono mai vergognato come stasera ad essere abbonato alla Rai”. Altri: “Ormai solo Fazio la propone, purtroppo. Ha ragione chi scrive che il canone RAI andrebbe differenziato per qualità, allora sì, che certa feccia forse tornerebbe a zappare. Che è il posto che merita”.

Oppure: “Trovo scandaloso che si paghi con soldi pubblici una persona per prender posizione su un tema delicatissimo e senza contraddittorio!!!!” E ancora:“Alla signora sembra democratico non tener conto del pensiero di milioni di persone che non la pensano come lei? Se vuole esprimere antidemocraticamente le sue idee vada a vendere il suo prodotto nelle TV private!”. Evidentemente, ci viene difficile, dar torto a queste persone….

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