In Usa sfila la Bentley (rubata) di Saddam

Il dittatore non riuscì a comprarla e la sequestrò. La guerra la fece a pezzi

In Usa sfila la Bentley (rubata) di Saddam

Negli scorsi giorni, è stato avvistato lo spirito di Saddam Hussein a Pebble Beach. All'importante Concorso di Eleganza di vetture storiche della piccola cittadina californiana, tra le circa 200 auto partecipanti, una era appartenuta al feroce dittatore. Si tratta di una Bentley S1 Continental Park Ward Drophead Coupé del 1958, l'unica ancora circolante delle 31 prodotte dalla Casa inglese.

La presenza del «fantasma» era stata annunciata con una mail ad un migliaio dei giornalisti accreditati all'evento, di questi, solo una ventina hanno ritenuto di doversi presentare sabato mattina alla «preview» in sala stampa. Forse non ci sarebbero stati neanche quei pochi se successivamente non fosse stato presentato il tributo alla Targa Florio che si svolgerà alla fine di novembre in Australia.

La Bentley non fu costruita per Saddam, ma per il principe ereditario dell'Iraq Abdullah, che la ordinò personalmente. La Continental S1 era un'autovettura di gran lusso molto simile agli esemplari prodotti in quegli anni dalla Rolls Royce. Una tendenza che andava avanti dal 1931, quando la casa della doppia R acquistò la casa concorrente. Motore sei cilindri in linea da 4.887 centimetri cubici capace di erogare 180 cv e di raggiungere i 190 chilometri orari senza la minima vibrazione a bordo, linea filante ed una massa imponente. La splendida openair uscì dalle linee di montaggio inglesi nel marzo del 1958 e purtroppo il principe Abdullah non riuscì a vederla perché assassinato all'interno del suo palazzo durante un colpo di stato circa tre mesi dopo. Nonostante la tragedia, la royal family costudì la cabrio prima di venderla ad un ricco uomo d'affari di Bagdad, Mr Janadi, che in occasione del matrimonio del proprio figlio, fece cambiare il colore della carrozzeria da grigio a bianco. Per quasi trent'anni fu l'auto della famiglia.

Nel 1992 fu realizzato un film sulla vita del principe Abdullah nella quale compariva anche la prestigiosa vettura. La pellicola fu vista anche dal generale Hussein e dalla sua famiglia. Fu amore a prima vista per Saddam e per suo figlio Uday che decisero di fare una offerta a cui nessuno avrebbe potuto rifiutare. Il proprietario fu contattato e dopo una contrattazione serrata, Janadi, declinò l'invito a cederla. Il dittatore non accettò il diniego e decise di far valere i propri interessi confiscando il mezzo. Da quel momento, la Bentley entrò a far parte della prestigiosa collezione di oltre 500 vetture tra modelli storici e di produzione.

Durante la guerra la Continental fu vandalizzata e ridotta in pessime condizioni, Janadi continuò a seguirne le tracce e terminato il conflitto, con la caduta del regime, riuscì a ritornarne in possesso. Successivamente l'auto è stata venduta ad un collezionista canadese molto prodigo in azioni benefiche nei confronti dei profughi anti Isis. Quando si cominciò a parlare di restaurarla in Canada ci furono diversi problemi: non si trovava una selleria adeguata, la fabbrica non possedeva alcun tipo di ricambio ed il prezzo del lavoro superava di gran lunga il valore commerciale.

Fu rivenduta, passò il confine e raggiunse un paesino del Michigan dove i proprietari la affidarono alle sapienti cure di Richard Gorman, un prestigioso restauratore di Miami.

Dopo molto tempo in officina compare sul green di Pebble Beach. Bella e dannata. Nonostante il suo restauro perfetto al Concorso viene snobbata dai giudici. Nessun premio, ma solo la consolazione di un regime finito.

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