Dopo lo scandalo degli abusi sessuali su un migliaio di bambini in Pennsylvania la Chiesa cattolica americana è riuscita in extremis ad evitarne un altro, praticamente un «caso Bertone» a stelle e strisce. Patrick J. McGrath, 73enne vescovo di San Jose è ormai prossimo alla pensione e al termine della sua missione pastorale aveva pensato bene di ritemprarsi trascorrendo gli ultimi anni di vita in una reggia da 2,3 milioni di dollari: 306 metri quadri nell'elegante quartiere di Willow Glen dotati fra l'altro di una cucina da chef e una camera da letto di lusso con bagno in marmo, il tutto magnificamente immerso in una tenuta che ricorda la campagna toscana. «Tutte le altre case che mi erano state proposte avevano qualche inconveniente», spiegava.
Una scelta non proprio francescana e non molto coerente con le sue prediche: un paio d'anni fa, infatti, lo stesso McGrath scrisse un articolo in cui denunciava che «troppi bambini e famiglie stanno vivendo in auto perché non possono permettersi di affittarne una», sentenziando che «non c'è giustificazione sociale o morale per la mancanza di alloggi».
A chi inizialmente gli aveva fatto notare la cosa il vescovo aveva risposto che la sua residenza sarebbe stata pagata con la vendita dell'appartamento in cui si era ritirato il suo predecessore e coi soldi di un fondo per l'edilizia vescovile che non possono essere utilizzati per altri scopi. «E poi quando non ci sarò più la casa potrà essere venduta, è un buon investimento: si fanno più soldi così che tenendoli in banca».
Non aveva però fatto i conti con la sollevazione della sua diocesi, in cui vivono 640mila fedeli che non possono certo concedersi lussi del genere. E a quel punto ha dovuto goffamente ingranare la retromarcia: «Mi rendo conto che pensare di vivere lì è stato un errore - ha scritto in una nota -, dopo aver ascoltato molti parrocchiani ho deciso di trasferirmi in una residenza per preti anziani.
A questo punto credo che la vendita della casa possa essere la decisione più appropriata». Meglio tardi che mai, ma è evidente che il voto di povertà tanto caro a Papa Francesco continua a non piacere a molti alti papaveri del clero.
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