Veltroni: "Democrazia a rischio. Fermare l'onda nera"

Veltroni: "Nutro una profonda inquietudine sul futuro della democrazia. Si stanno creando condizioni politiche e persino antropologiche per le quali la più grande conquista del Novecento, costata il sangue di Auschwitz e la prova dei gulag, e cioè la democrazia, può essere rimessa in discussione"

Veltroni: "Democrazia a rischio. Fermare l'onda nera"

"Nutro una profonda inquietudine sul futuro della democrazia. Si stanno creando condizioni politiche e persino antropologiche per le quali la più grande conquista del Novecento, costata il sangue di Auschwitz e la prova dei gulag, e cioè la democrazia, può essere rimessa in discussione". Così Walter Veltroni in un'intervista a La Repubblica. "Un'onda nera sta squassando l'occidente. Ci sono momenti della storia in cui i cittadini non possono essere spettatori ma devono mobilitarsi con volontà e coscienza. La bandiera nazista nella caserma dei carabinieri dimostra che dobbiamo vigilare anche su chi la democrazia dovrebbe difenderla", aggiunge Veltroni.

Che poi spiega: "Spero davvero che le forze democratiche e di sinistra vogliano dare un segno di unità sui valori fondamentali. Trattare queste vicende come fossero pagliacciate è un altro grave errore. Basta aprire Internet e imbattersi nei centinaia di siti che inneggiano al fascismo. O vedere ciò che accade fuori dai nostri confini. Cosa altro deve succedere perché l'intelligenza della politica si dedichi alla decifrazione di questi segnali? Per non averlo fatto, negli anni Trenta siamo finiti nella guerra".

E ancora: "Non dimentichiamoci che la democrazia è una parentesi nella storia dell'umanità. Per l'effetto combinato della crisi politica ed economica e dell'ambiguità delle nuove tecnologie sta crescendo nelle nostre società una domanda autoritaria. Si chiede di privilegiare la decisione alla libertà. Ma così si minano due pilastri della democrazia: la processualità, cioè la ricerca anche faticosa del consenso e della mediazione, e il principio della delega".

E sull'ambiguità della destra, Veltroni afferma che "era e resta pericolosissima.

Ho vissuto un tempo in cui un ragazzo di destra e di sinistra non potevano convivere, l'obiettivo era l'eliminazione dell'altro. Negli appelli firmati da intellettuali progressisti dopo l'uccisione dei fratelli Mattei a Roma o in quelli più recenti a favore di Battisti abbiamo conosciuto l'ambiguità sulla violenza di una parte della sinistra".

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