Nell'assise di ieri lavoro e recovery fund sono state le parole chiave del dibattito. Il futuro, come è emerso durante la seconda giornata del vertice del Partito popolare europeo, il nostro continente se lo gioca proprio sul modo in cui saprà attuare il piano di rinascita economica e su come saprà imbastire una politica economica capace di creare posti di lavoro, soprattutto nel campo delle rinnovabili e della digitalizzazione.
La transizione ecologica avrà un forte impatto sul mercato del lavoro e per questo sarà fondamentale «non lasciare indietro nessuno». Come spiega Stefano Pan, delegato del presidente di Confindustria per l'Europa, nel suo intervento. Pan ha ricordato che oltre ai «costi finanziari» necessari per la transizione ecologica industriale, chiave di volta del Next Generation Eu, le imprese considerano «cruciale aumentare le risorse per transizione sociale e non lasciare così nessuno indietro». Il delegato di Confindustria alle ha sottolineato nel suo intervento come sia necessario che gli Stati membri assicurino questo impegno sulla forza lavoro e che i passi in avanti dell'Ue nella transizione ecologica «siano coerenti con la capacità e lo sviluppo delle soluzioni».
Il secondo tema, l'utilizzo del Recovery fund, è stato messo a fuoco dal vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, che ha ammonito sulla necessità di non sottovalutare le riforme che devono accompagnare il Piano di ripresa e resilienza. «Le riforme sono essenziali per assicurarsi - spiega - che gli effetti del Recovery non siano di breve durata e favoriscano la crescita continua. Le riforme degli Stati membri riguardano i colli di bottiglia che frenano la crescita ma anche alcuni aspetti quali la tassazione, il mercato del lavoro».
«Il commercio è una delle risorse chiavi per la crescita europea, è anche una risorsa per il lavoro e la competitività nel mercato globale - conclude l'ex primo
ministro lettone, nel corso del suo intervento al vertice del Partito popolare europeo -. L'Unione può essere considerata una super potenza commerciale e la questione ora è come far sì che lo rimanga anche per il futuro».
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