Alla fine è arrivata l’ultima parola sul procedimento per vilipendio ai danni di Umberto Bossi. La Cassazione, infatti, ha condannato il leghista a un anno e 15 giorni.
I fatti risalgono al lontano 2011, quando il Senatur durante una manifestazione ad Albino, nel Bergamasco, si riferì all’allora Presidente della Repubblica definendolo senza giri di parole un “terùn” (Terrone). Nel dirlo l’ex segretario del Carroccio fece anche il gesto delle corna.
L’iter processuale è dunque arrivato alla conclusione del suo corso. Il fondatore del Carroccio in primo grado era stato condannato a 18 mesi dal tribunale di Bergamo, pena ridotta in appello dai giudici di Brescia. Per la prima sezione penale della Cassazione il ricorso di Bossi, presentato dai suoi legali, non era ammissibile.
Ha vinto dunque la linea del sostituto pg Alfredo Viola e confermata la condanna inflitta in secondo grado a Bossi.Il 'Senatur' dovrà anche pagare le spese processuali e 2 mila euro alla Cassa delle ammende.
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