"Viviamo un dramma collettivo. Ripartire da impresa e lavoro"

Il messaggio di Berlusconi: "Gli italiani nelle difficoltà danno il meglio. E la famiglia deve tornare centrale"

"Viviamo un dramma collettivo. Ripartire da impresa e lavoro"

Care amiche, cari amici,

in questo giorno dalla potenza simbolica straordinaria per tutta la comunità cristiana, desidero con tutto il mio cuore augurarvi Buona Pasqua.

So bene che quest'anno sarà una Pasqua diversa da tutte le altre, difficile per tutti, drammatica o addirittura tragica per molti. Tanti italiani, come tanti altri cittadini del mondo, la trascorreranno nel dolore. Molte persone dovranno rimanere lontane dai loro cari, dovranno rinunciare alle abitudini consolidate e ai progetti di vita pensati da lungo tempo.

Il mio pensiero di affetto non può che andare a chi soffre nella malattia, a chi ha perduto persone care, a chi versa in grandi difficoltà economiche.

Non posso non pensare alle persone sole, in particolare agli anziani, a chi vive nelle case di riposo. Sono vicino a tutti gli italiani angosciati dal futuro, a chi teme di dover chiudere la propria attività, di dover lasciare a casa i propri collaboratori, a chi ha perso o potrebbe perdere il lavoro.

Il mio abbraccio va ai bambini e ai giovani, che stanno dando una prova di maturità e di serietà di cui essere veramente orgogliosi.

Stiamo vivendo un dramma collettivo, che riguarda tutti e che cambierà profondamente il nostro modo di vivere per anni. Sconfiggeremo, spero presto, l'emergenza sanitaria, ma ci vorrà molto tempo e molto lavoro per rimediare ai guasti di questa tremenda stagione.

Chi ha fede muove le montagne, chi ha fede vince le battaglie. Vorrei trasmettere a tutti voi questo pensiero che è un messaggio di speranza. Quella speranza che per i cristiani è nel Cristo risorto, per tutti è nella capacità di superare le peggiori difficoltà, credendo davvero in un obiettivo, in un fine. Non è stolido ottimismo, è l'atteggiamento di chi guarda avanti, cercando di dare il meglio di sé nelle situazioni e nelle circostanze in cui gli è dato di vivere.

Io sono sicuro che ce la faremo, ed anzi credo che questa sarà l'occasione per cambiare molte cose, per affrontare molti nodi lasciati irrisolti per troppo tempo. Stavolta dovremo davvero ridare fiducia e respiro all'impresa e al lavoro, dovremo tagliare la burocrazia e le tasse, dovremo riscoprire la sussidiarietà per non lasciare indietro nessuno, potremo restituire un ruolo centrale alla famiglia. Dovremo ridare un senso al nostro essere europei, occidentali, liberali, cristiani, ciascuno di noi come parte di quella civiltà e cultura che ci ha dato la libertà, il benessere, la pace, che è il solo modello capace di far ripartire il nostro paese e il mondo.

Permettetemi infine di ringraziare ancora una volta voi tutti per il senso di responsabilità, la capacità di sacrificarsi, l'unità, la disciplina di questi giorni.

Un grazie dal profondo del cuore ai medici, agli infermieri, alle Forze dell'Ordine, alla Protezione civile, ai volontari, ai tanti eroi sconosciuti di queste giornate che stanno mettendo a rischio la propria salute e la

propria vita per salvare la vita degli altri.

Buona Pasqua a tutti voi, cari italiani, con l'augurio di che possiate tornare al più presto a realizzare i sogni più belli che portate nel cuore per voi e per le persone che amate.

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