Durissima replica di Tito Boeri, presidente dell'Inps, al ministero del lavoro, dopo la lettera di chiarimenti e rilievi firmata dal direttore per le politiche previdenziali di via Veneto del 16 dicembre scorso. Boeri accusa il ministero di rispondere con ritardo alle richieste dell'Istituto su "problematiche di grande rilevanza per i cittadini e il mondo delle imprese" e di esercitare il
potere di vigilanza in "funzione intimidatoria".
Ma vediamo, prima di tutto, cosa contestava il ministero all'Inps: la riforma organizzativa dell'Istituto, la gestione finanziaria del credito e del patrimonio, gli appalti, il conferimento di incarichi dirigenziali, l'affidamento all'esterno della difesa dell'istituto e la trasparenza.
Dopo pochi giorni è arrivata la lunga lettera di Boeri (18 pagine più allegati), inviata ai ministeri del Lavoro dell'Economia e della Funzione pubblica. Il presidente dell'Inps non ci sta a passare per colui che avrebbe "scalfito l'immagine dell'Istituto" e passa al contrattacco. "Le critiche - si legge - sono estremamente generiche e apodittiche e per lo più prive di riferimenti a specifiche norme di legge o ad atti di indirizzo o di gestione di questo Istituto. Alcune delle osservazioni, inoltre, intervengono con lunghi mesi, se non anni, di ritardo rispetto agli eventi cui si fa riferimento e paiono ventilare un esercizio del potere di vigilanza del ministero quasi in funzione intimidatoria".
Non contento delle precisazioni il presidente dell'Inps "spiega" al ministero come dovrebbe vigilare: "Si ritiene che il compito di chi esercita la vigilanza sull'Istituto debba essere quello di
segnalare tempestivamente e puntualmente eventuali illegittimità, avendo cura di indicare espressamente le norme violate, o di evidenziare criticità sul piano del merito o dell'opportunità e, nel caso, prospettare soluzioni". Dopo aver ricordato che la legge attribuisce all'Inps autonomia organizzativa per "adempiere alle proprie funzioni", Boeri denuncia i ritardi del ministero: "Di fronte a tanta solerzia nel muovere le suddette critiche, si registra peraltro un notevole ritardo, nonostante i ripetuti solleciti, da parte dello stesso ministero del Lavoro, nel rispondere" su "problematiche di grande rilevanza per i cittadini e per il mondo delle imprese".
Nella lettera segue un lungo elenco di richieste di chiarimenti tuttora non arrivati che spaziano dalla legge 104 agli effetti sulle prestazioni a sostegno del reddito per le unioni civili,
passando per l'apprendistato stagionale
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