Rieccoli. Gli ipocriti un tanto al chilo. Finché l'Italia si è «ciucciata» da sola, come ha fatto in questi anni, l'emergenza migranti, dall'Europa arrivavano sempre applausi «spellamani». Certo, eravamo noi che sborsavamo 4 miliardi ogni anno per sostenere una situazione insostenibile e ci facevamo carico di ospitare le centinaia di migliaia di disperati che sbarcavano. E che nessuno voleva. Ora che l'Italia, da sempre lasciata sola, ha detto basta, apriti cielo. Dalle capitali europee arrivano addirittura insulti e minacce. Si badi bene, però, qui non si tratta di buonismo o generosità, ma solo di basso interesse nazionale. Perché se i migranti non sbarcano più sulle nostre coste, saranno costretti a cercare altri lidi. E questo dà fastidio, molto fastidio e costringe gli altri partner europei ad affrontare un'emergenza che fino a ieri pesava soprattutto su di noi.
«Non è questione di buonismo o generosità, ma di diritto umanitario. Ci possono essere responsabilità penali internazionali per la violazione dei trattati sui diritti umani», è stata l'immediata minaccia del ministro della Giustizia spagnolo, Dolores Delgado. Madrid manifesta il suo disappunto con l'Italia per la chiusura dei porti e per dover accogliere a Valencia la nave Aquarius con 500 migranti a bordo. Naturalmente la decisione spagnola è stata accolta dai buonisti-progressisti nostrani con calore, tanto che Repubblica ha pubblicato ieri un affettuoso editoriale del direttore con il titolo: «Grazie al socialista», riferendosi al premier spagnolo Pedro Sanchez, che accoglierà i migranti. Peccato che il giornale di De Benedetti non ha mai lanciato strali contro Madrid quando in passato faceva i respingimenti sia in mare sia nelle due enclave di Ceuta e Melilla, circondate da muri di filo spinato alti 4 metri, dove sono morti diversi disperati nel tentativo di attraversare il confine. Ma questo non conta se c'è un socialista al governo. Ma i buoni e bravi socialisti non riescono a star zitti. «Salvini vuole dimostrare le proprie idee con la forza e a scapito di donne incinte. Dimostra quanto possa essere poveretto», ha sbuffato Udo Bullmann, leader dei Socialisti e Democratici all'Europarlamento. Anche la Germania, per bocca della cancelliera Angela Merkel, non ci risparmia una tiratina d'orecchi chiedendo di rispettare «i doveri umanitari».
Il «premio reazione del giorno», però, spetta a Parigi, che ha definito «vomitevole» la decisione del nostro governo. Per il presidente Emmanuel Macron è «una forma di cinismo e di irresponsabilità». Che faccia tosta. Dopo che la Francia tiene sigillati i porti da tempo e che ci ha fatto assistere alla vergogna di Ventimiglia e Bardonecchia, ora vuole darci anche lezioni di bon ton. A volte bisogna avere il buon gusto di tacere.
La replica a Parigi non si è fatta attendere. «Le dichiarazioni intorno alla vicenda Aquarius che arrivano dalla Francia sono sorprendenti e denunciano una grave mancanza di informazioni su ciò che sta realmente accadendo - ha scritto in una nota Palazzo Chigi -. L'Italia non può accettare lezioni ipocrite da Paesi che in tema di immigrazione hanno sempre preferito voltare la testa dall'altra parte«. Proprio loro parlano...», ha affermato il vicepremier Luigi Di Maio. «Sono contento che i francesi abbiano scoperto la responsabilità. Se vogliono li aiutiamo noi: aprano i loro porti e noi gli trasferiamo un po' di persone in Francia». Sulla stessa linea anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini. «Per difendere i nostri cittadini bisogna tornare a proteggere le frontiere - ha detto -. Grazie all'Italia finalmente in Europa si cambia». Nonostante lo scambio abbastanza duro di dichiarazioni sull'asse Parigi-Roma, resta per ora confermato l'incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il leader dell'Eliseo, Emmanuele Macron, previsto questo venerdì nella capitale francese.
A stemperare un po' i toni ci pensa il commissario europeo alle Migrazioni, Dimitris Avramopoulos. «Nessuno crede sia solo una responsabilità italiana, maltese o spagnola. È una responsabilità europea e richiede una risposta europea». Anche il vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, getta acqua sul fuoco. «In Italia molti pensano di essere stati abbandonati ha spiegato -.
È vero che per molto tempo l'Italia è stata lasciata da sola, ma faccio fatica a spiegarlo. Finché continueremo a rifiutare l'idea che abbiamo un problema collettivo che necessita soluzioni collettive, falliremo tutti assieme». Ma guarda, forse hanno capito che il vento sta cambiando.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.