Dopo il generale Zaluzhny, Zelensky taglia la testa a un altro pezzo da novanta della squadra della prima ora, nella speranza di invertire la rotta del conflitto. Oleksiy Danilov è stato rimosso dalla carica di Segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale. Al suo posto va l'attuale capo dei servizi segreti esteri Oleksandr Lytvynenko. Laureato al Royal College of Defence Studies di Londra, il suo nome sarebbe stato proposto proprio dalla Gran Bretagna, anche per la stretta amicizia con l'ammiraglio Martin Connel, vice comandante delle forze navali del Regno Unito. Lytvynenko è la mente dei successi maturati dall'Ucraina nel Mar Nero e lascia l'intelligence con un ultimo regalo, il danneggiamento della nave da sbarco Kostyantyn Olshansky, che la Federazione Russa aveva sottratto a Kiev nel 2014. Dopo aver colpito imbarcazioni militari come la Yamal, la Azov e la Ivan Khurs, ieri un missile Neptune ha messo fuori combattimento la nave Olshansky, privando Mosca di uno straordinario strumento per tentare uno sbarco di uomini e carri armati sulle coste di Odessa.
A tenere banco è stata però l'intervista che il ministro degli Esteri di Kiev Kuleba ha rilasciato al quotidiano statunitense Politico. Per la prima volta il capo della diplomazia ucraina non ha escluso un possibile intervento di truppe dell'Europa e della Nato nel conflitto. «I leader dell'Ue devono abituarsi all'idea che questo giorno potrebbe arrivare. Se l'Ucraina perde, Putin non si fermerà, e allora sarà guerra per tutti». Kuleba è tornato a chiedere all'Occidente un'ampia fornitura di sistemi Patriots per la difesa aerea: «solo così saremmo in grado di proteggere non solo la vita della nostra gente, ma anche l'economia dalla distruzione». Sul ventilato invio di missili Taurus dalla Germania spiega: «Ogni volta che ne parlo, Berlino si irrita. Lascio fare a loro e non perdo la speranza». Zelensky rincara la dose: «Il sostegno militare è vitale per fermare Putin, una persona malata e cinica. Ci accusa di quanto accaduto a Mosca, ma è lui la più grande finestra per il terrore».
Nella 762ª giornata di conflitto, le Forze Speciali di Kiev hanno distrutto un sistema missilistico antiaereo nemico nella direzione di Zaporizhzhia. L'altra notte un caccia russo MiG-31 è decollato dopo che sono stati individuati due bombardieri statunitensi in avvicinamento verso il confine sul Mare di Barents. E a proposito di sconfinamenti, il viceministro degli Esteri polacco Szejna ha rivelato che si sta valutando la possibilità di «abbattere i missili di Mosca che volano sui nostri cieli».
La Francia consegnerà presto 78 obici Caesar all'Ucraina e aumenterà la sua fornitura di proiettili (ne arriveranno 800mila anche dalla Repubblica Ceca). Violenti combattimenti sono in corso a Novopavlivka (Zaporizhzhia). In serata è scattato un nuovo allarme aereo sui cieli di Kiev e Odessa. Si teme di nuovo l'uso di missili Zircon.
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