Insieme contro la "cultura dell'odio e della paura". È quanto scrive sui social il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, dopo l'incontro a New York con l'ex presidente americano Bill Clinton. Entusiasta per il lungo e "proficuo" colloquio con il predecessore alla Casa Bianca di George W. Bush, Zingaretti ha parlato di un "obiettivo: unire la cultura della speranza contro quella della paura che sta attanagliando le democrazie occidentali, in Europa come qui". E di un sogno: avere Clinton ospite in Italia. Sogno che presto si realizzerà: "Ha detto che verrà prima dell'estate. Il rapporto con i Democratici americani è molto positivo".
Bellissimo e lungo incontro con @BillClinton. Parlando di futuro e democrazia, della necessità dei democratici ovunque di combattere contro cultura della paura e per costruire speranza. Il presidente Clinton ha accettato il nostro invito e sarà in Italia prima dell’estate pic.twitter.com/5HVSTymyO5
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) November 11, 2019
Un rapporto che, insiste Zingaretti, "adesso trova nuovo slancio. Noi siamo il baluardo al clima di paura delle destre che vogliono fomentare l'odio dei ceti più bassi. Quella con Clinton è stata una vera occasione di confronto".
"Ci stiamo impegnando a ridare slancio e credibilità al partito e che non può non partire dal grande movimento internazionale", ha aggiunto il leader democrat, che nella notte ha visitato la sede del Pd della Grande Mela e incontrato il sindaco Bill De Blasio. La tournée americana del governatore laziale proseguirà a Washington, dove è atteso per un incontro con lo speaker della Camera, Nancy Pelosi. "Ci sono situazioni che fanno dei democratici non solo il pilastro della resistenza alla destra ma della necessità di offrire una speranza alla cultura di odio della destra, utile a catturare i problemi ma non a risolverli", il refrain di Zingaretti che, indirettamente, chiama in causa Salvini.
Ma cosa ne pensano gli elettori del Pd dell'incontro avuto con Bill Clinton? A sorpresa, anche se solo fino a un certo punto, sui social esplode la polemica. Gran parte degli attivisti dem non hanno gradito il sorriso a 32 denti mostrato da Zingaretti nella foto pubblicata su internet. "Sanders e la Cortez erano troppo di sinistra vero ? Meglio la mummia liberista che avete ritrovato nel sarcofago. Poi andiamo a Londra ad incontrare Blair? Così facciamo tombola", scrive Lucrezia. "Sarebbe stato più coraggioso incontrare Sanders", critica Attilio mentre Emanuele è durissimo: "Prima hanno rubato le primarie contro Bernie Sanders e poi sono riusciti a perdere contro Trump. Restino pure dove sono".
La sensazione è che Zingaretti abbia sbagliato l'ultima mossa. Da quando Renzi ha lasciato il Pd per avventurarsi in Italia Viva, nel "partitone" rosso sono rimasti gli iscritti - e gli elettori - più di sinistra. Clinton, invece, appartiene all'area liberal dei Dem americani, non così lontani dai Repubblicani in materia di economia.
Ecco perché Zingaretti, forse, avrebbe dovuto provare a incontrare esponenti dell'Asinello più in linea con il "nuovo" Pd: il vecchio leone Bernie Sanders, in corsa per le primarie democratiche che sceglieranno l'avversario di Trump alle Presidenziali 2020, o ancora meglio Alexandria Ocasio-Cortez, astro nascente dei Dem per le sue posizioni ultra-progressiste su immigrazione e diritti civili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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