Polizia scova rapinatore stakanovista a casa Era nascosto nell’intercapedine di un muro

Rapinatore da sempre, sorvegliato speciale da settembre (quando era stato scarcerato), Claudio Pitrolo, - originario di Bollate 31 anni, una moglie (una zingara del campo di via Bonfadini dove la coppia abita insieme ai tre figli) - passava le sue giornate tentando colpi per strada, nei negozi, insomma dove e non appena gli capitava. Un rapinatore puro? Be’, i suoi precedenti parlano fin troppo chiaro: 15 pagine di furti e rapine. Tanto che gli investigatori del commissariato Mecenate che lo hanno arrestato qualche giorno fa, non hanno faticato a raccogliere le testimonianze di riconoscimento di chi aveva sporto denuncia contro di lui. E al momento delle manette, Pitrolo dov’era finito? Nella villetta abusiva del campo nomadi di via Bonfadini, naturalmente. E, anche se la moglie giurava e spergiurava di non sapere dove si trovasse lo sfuggente consorte, i poliziotti lo hanno trovato poco lontano: nell’intercapedine ricavata dietro un quadro appeso molto in alto su un muro. Un nascondiglio quasi medievale, ma certamente molto efficace: utilizzandolo Pitrolo deve aver fatto fessa parecchia gente che, per motivi più o meno chiari, lo cercava.
Il rush finale dei suoi colpi era iniziato il 29 settembre scorso. Quando, alle 15, dopo aver rubato una Y10, armato di coltello era riuscito a rapinare la scuola guida di via Mecenate e, subito dopo, utilizzando lo stesso metodo, il denaro, la catenina e l’orologio al proprietario del negozio di ottica di via del Liri: insomma, tutto a due passi da casa sua, da via Bonfadini. Alle 17 dello stesso giorno repentino cambio di programma: Pitrolo abbandona la Y10 e ruba una Nissan (ritrovata poi in via Bonfadini). Si passa poi al 4 ottobre quando, a bordo di una moto Aprilia (sempre rubata), assale un passante in viale Mugello, gli sottrae il portafoglio, poi scappa.
A quel punto al commissariato Mecenate le denunce, unite a quelle del commissariato Monforte-Vittoria, iniziano a fioccare. Gli investigatori si appostano, lo trovano, ma Pitrolo riesce a farla franca per ben due volte.

Anche quando, da vero impunito, se ne va a fare la spesa all’Esselunga di via Ovidio o a trovare una parente in viale Ungheria. L’altra mattina il blitz dei poliziotti nella villetta di via Bonfadini e la scoperta del nascondiglio dietro il quadro hanno messo fine alle scorribande del rapinatore.

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