Il Popolo della libertà alla conquista di Internet

Negli ultimi anni si sono moltiplicati i blog di area liberale vicini al centrodestra. Il fenomeno "Tocqueville", aggregatore di idee e contenuti tra i più visitati, e i filmati contro il Pd su "YouTube"

Il Popolo della libertà alla conquista di Internet

Milano - Clicchi su Youtube, l’ormai irrinunciabile calderone che ti permette di trovare su internet qualsiasi filmato. Clicchi e inserisci il nome di Walter Veltroni. Cerca. E, mentre la pagina web si apre e ti mostra l’elenco delle centinaia di video che hanno Veltroni come tema, capisci che la campagna elettorale è iniziata. Ma, soprattutto, capisci che è diversa dalle campagne che l’hanno preceduta.

Sì, perché questa volta ai primi posti di quell’elenco ci sono decine di filmati che, lungi da recitarne peana, distribuiscono sonore bacchettate all’ex sindaco di Roma. Alcuni video hanno il tono ironico della satira stile Blob. Altri mettono in musica e immagini il cursus honorum del presunto «nuovo» che avanza. Altri ancora mettono a confronto le promesse di oggi con le azioni di ieri e si interrogano sulla credibilità del programma veltroniano.

Insomma, quello che fino a ieri era considerato territorio libero della sinistra, ora è occupato. Da destra. Si tratta di una sorpresa solo per chi non è attento alla vita della Rete. Negli ultimi anni, infatti, i blogger liberali e conservatori si sono moltiplicati come funghi. E soprattutto hanno imparato ad agire in cordata.

Il Popolo della Libertà online vanta uno dei più riusciti esperimenti di aggregazione. Tocqueville.it è un sito che da tre anni, ogni giorno, compone un intero giornale online solo segnalando e ordinando gli articoli - in gergo «i post» - scritti dai suoi 1.500 iscritti. Un lavoro certosino che rende Tocqueville.it uno dei siti politici più visitati. Ma soprattutto, un lavoro immane, fatto esclusivamente basandosi sulle forze di «redattori-selezionatori» volontari. Medici, ingegneri, giornalisti, avvocati, impiegati e professori: sono molti i fan della Rete e della politica che regalano alcune ore al giorno a questa avventura.

Dalle costole di Tocqueville.it, per la campagna elettorale, sono in arrivo almeno due siti speciali. Uno interamente dedicato a Veltroni (veltronopoli.it), che raccoglie quel che la Rete offre sul leader del Pd, con particolare attenzione alle voci critiche. Spunti satirici e polemici, ma anche i molti video-inchiesta sulla Roma veltroniana prodotti dai giovani di Alleanza nazionale e dal sito internet della Tv della Libertà (www.latvdellaliberta.it) che in soli 8 mesi di vita è diventato ormai come uno dei più corposi archivi video non di sinistra su internet.
L’altro progetto (elezioni2008.tocqueville.it) sta prendendo forma proprio in questi giorni, da un’iniziativa del blog rightnation.it: monitorare, analizzare e rendere «leggibili» i sondaggi elettorali, con un vero e proprio portale da cui attingere notizie sull’andamento della campagna elettorale. «Il nostro obiettivo - spiega Andrea Mancia, vice direttore di Liberal quotidiano, co-fondatore di Tocqueville.it e titolare del blog The Right Nation - è pubblicare i dati di tutti i sondaggi diffusi in Italia, mettendoli a confronto e analizzandone il trend, sullo stile di uno dei più famosi siti politici americani: realclearpolitics.com. Il progetto, per ora in fase embrionale, sarà operativo entro la prossima settimana».

Alla Rete di destra non manca la satira. Uno dei siti più visitati della blogosfera politica italiana è Ilgiulivo.it di Edoardo Colombo, famoso per i fotomontaggi satirici su qualsiasi cosa si muova a sinistra e per il suo visitatissimo forum.

Proprio Colombo sembra destinato a rappresentare nel prossimo Parlamento il mondo della Rete liberale. Il Popolo della Libertà, infatti, proprio in questi giorni, sta carezzando l’idea di raccogliere la sfida lanciata dai blogger di centrodestra attraverso una petizione on-line aperta sul sito http://www.firmiamo.it/unbloggerallacamera. La petizione, infatti, auspica la candidatura di donne e uomini che sappiano «portare in Parlamento i temi di cittadinanza digitale che hanno sempre maggiore rilevanza, come la neutralità della rete, la democrazia diretta, le libertà di espressione e le migliori forme con cui portare internet nelle scuole». L’appello a Berlusconi dipinge il candidato ideale come «un blogger che sappia ascoltare le voci che si esprimono in rete, uno che sappia tradurre in azione politica l’enorme valore che costituisce tale serbatoio di idee e di notizie». E termina esplicitamente invitando a mettere in lista Edoardo Colombo.
Insomma, la campagna elettorale del centrodestra è già cominciata. Anche su internet. Paradossalmente quel che è mancato, almeno finora, è l’attenzione dei vertici politici. L’unica grande differenza tra la Rete di destra e quella di sinistra, è infatti la diversa scelta strategica dei due schieramenti.

Il Partito democratico gode oggi i frutti di investimenti (copiosi) fatti negli anni passati. Investimenti in denaro e in formazione di capitale umano. Che hanno permesso di creare strutture professionali anziché meramente volontarie al servizio della causa.

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