Porto antico ricomincia dai delfini

Rilanciare il Porto antico con una serie di iniziative che, senza porsi obiettivi rivoluzionari, puntano a razionalizzare gli spazi e dare nuovo impulso a progetti già studiati, messi a punto e poi, per vari motivi, rallentati o addirittura bloccati: sono queste le linee guida essenziali espresse ieri dal vertice della società - 51 per cento Comune, 39 Camera di Commercio e 10 Autorità portuale - che gestisce le aree e la cosiddetta terza stagione della «Piazza sul Mediterraneo». In questo senso sia il presidente Ariel Dello Strologo (43 anni, avvocato, da poco più di due mesi alla guida della Porto Antico Spa, ma per un decennio consulente legale della società), sia il direttore generale Giulio Maleci (55 anni, ingegnere meccanico con specializzazione aerospaziale, esperienze manageriali in varie parti del mondo e in Italia e, più di recente, a Electrolux, Upim e Castorama) hanno dichiarato di volere innanzi tutto «migliorare la qualità dell’offerta» dedicando energie e risorse, in particolare ma non solo, «ad alcune zone che soffrono, come i Magazzini del cotone». La piena riattivazione, inoltre, del progetto-vasca dei delfini, autentico «core» del programma, che si avvale della consulenza dello studio di Renzo Piano, consentirà in poco più di due anni di lavoro di ottenere un nuovo, spettacolare punto di riferimento in grado di far crescere di molto l’attrattiva per genovesi e turisti.
Nel frattempo - insiste Maleci - ci sarà voglia e modo di affrontare e risolvere quegli apparentemente piccoli problemi - «pulizia, ordine, vigilanza, segnaletica, barriere architettoniche, solo per citarne alcuni» - che nell’insieme però contribuiscono a qualificare o dequalificare l’immagine e la potenziale fruizione dell’area. «Siamo anche disponibili - hanno aggiunto ancora all’unisono Dello Strologo e Maleci - a venire incontro alle esigenze degli operatori commerciali, specialmente quelli che si trovano nei Magazzini del cotone e chiedono dehors più funzionali». Tutto questo, ovviamente, nel rispetto della qualità complessiva del sito e delle strutture che ne fanno parte. «A marzo - sottolinea Maleci - avremo la possibilità di fare il punto definitivo della situazione e annunciare progetti più precisi. Il Porto antico è un polo di eccellenza della città, necessità di ritocchi, di aggiustamenti, di nuovo impulso, di equilibrio tra parti commerciale e parte ludica e sociale».
Ma non c’è nessun bisogno di stravolgere.

«La nostra sfida - concludono il presidente e il direttore generale - si basa sull’esigenza di dare una maggiore e migliore identità di contenuti. Su questo piano crediamo che ci possano seguire non solo i nostri azionisti, ma l’intera città».

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