Prandelli amaro: «Quel ciuffo d’erba ha cambiato il nostro destino»

Massimo Bianchi

da Firenze

«Quel ciuffo d’erba ha cambiato la nostra partita». Prandelli recrimina: «Quel pallone calciato da Toni, su Abbiati in uscita, l’avevamo già visto finire in rete. La traiettoria era precisa, poi l’erba ha causato una leggera deviazione. Quanta sfortuna». La Viola non meritava di perdere. «Bastava un pizzico di fortuna in più. Abbiamo giocato una grandissima gara. Ho visto in campo uomini bravi, determinati. La Juve non ci ha mai veramente messo sotto». C’è un’altra recriminazione: «Nell’occasione della rete decisiva di Camoranesi, ci siamo fatti cogliere impreparati. Gamberini e Di Loreto erano saliti nell’area bianconera, c’era un angolo per noi e la squadra aveva voglia ed energie per tentare ancora di vincere la partita, non volevamo solo amministrare il risultato. Un errore sul quale dovremo lavorare».
Il ciclo di ferro, Milano-Roma-Juve, si chiude con un bottino di 4 punti. «Prima avremmo firmato per un risultato del genere, oggi invece c’è un po’ di amarezza. Ma anche soddisfazione per quello che la squadra ha saputo fare. I Della Valle sono scesi nello spogliatoio per complimentarsi. Se riusciremo ad avere questa continuità faremo un grande campionato. Ma ora dobbiamo concentrarci, subito, sul Treviso e preparare quella gara così come abbiamo preparato la Juve». Elogi per Pazzini, chiamato in corsa a sostituire Jorgensen, tre gol ai bianconeri in tre gare, non nasconde però la sua amarezza: «Ci tenevo a realizzare un gol importante, questo risultato mi lascia invece molto deluso». Gli fa eco Luca Toni, protagonista di un vivace scambio di idee con Capello: «Si è alzato dalla panchina per richiamarmi: ero a terra e secondo lui mi ero solo buttato. Non si è accorto che in una occasione i suoi difensori mi avevano anche tolto le scarpe.

Interventi fuori campo che, se non influenzano gli arbitri, non mi disturbano più di tanto. Peccato per quel palo alla mezz’ora, avevo calciato di piatto e quel pallone l’avevo visto finire in rete. Peccato, poteva essere un’altra domenica».

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