Roma - Meno male
che c’è l’Ocse, che premia l’Italia per il suo sistema di Protezione civile, osserva in sostanza Silvio Berlusconi
che si toglie un sassolino dalla scarpa per altri studi da organizzazioni intergovernative, dalle quali arrivano
votacci magari a proposito di libertà di stampa.
A Gurria, il presidente del Consiglio si rivolge per dirgli grazie "per la sua squisitezza personale e per la scelta
dei collaboratori che lo hanno assistito in questo lavoro non facile, del quale siamo curioso di vedere i risultati". "Quanto alla libertà di stampa in Italia - osserva invece - ci siamo visti mettere in situazioni di grande distanza
dai primi ma se c’è una cosa in Italia su cui c’è la sicurezza di tutti è che ce n’è fin troppa di libertà di stampa.
Questo non è discutibile".
Bene però per il segretario generale Ocse al quale Berlusconi confessa che "eravamo abituati, quando
arrivano qui delle istituzioni internazionali, a occhi severi che ci guiardavano per cercare ciò che non funzionava
nel nostro sistema". Oggi invece è stato il giorno "dell’oggettività".
Pd: "Siamo in fondo alla classifica" "Il
Presidente Berlusconi dice che in Italia abbiamo fin troppa libertà di stampa. Alcune organizzazioni del settore,
invece, proprio in questi giorni affermano l’esatto contrario: e cioè, l’Italia, in materia di libertà di stampa, è in
fondo alla classifica dei paesi più sviluppati. Ora, una sola domanda: chi dei due non dice il vero?". Lo afferma in
una nota il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, Giorgio Merlo, spiegando che "a scanso di
equivoci, l’unica cosa che sappiamo Š che in Italia abbiamo una grande anomalia dal 1994, e cioè dalla discesa
in campo di Berlusconi. Ed è quella del rapporto anomalo e singolare tra la politica e l’informazione. Anomalia che
esiste e che perdura tuttora. E questo - conclude - pur senza evocare la dittatura, il golpe o amenità
varie".
Donadi: "Premier non vuole voci libere" "Berlusconi le spara fin troppo grosse.
Non vorremmo neanche replicare a chi dice che c’è fin troppa libertà di stampa, perchè non è mai troppa.
Sappiamo che Berlusconi non gradisce le voci libere ed i giornalisti con la schiena dritta, tanto che tenta
continuamente di mettere il bavaglio alla stampa, ma non pensavamo che arrivasse ad esprimersi come un
piccolo duce pur di far passar in secondo piano il pantano del governo e le dimissioni del ministro Scajola". Lo
afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.
Berlusconi: "Vorremmo paese senza invidie" "Credo che
quello sia il Paese che tutti noi vorremmo sempre avere: un Paese unito, in cui non ci sono discussioni, non ci sono
contrasti, non ci sono invidie ma c’è soltanto la voglia di lavorare insieme per il bene di tutti".
Silvio Berlusconi parla dei giorni del terremoto in Abruzzo e della ricostruzione, ma è una giornata particolare per
il governo quella in cui il Presidente del Consiglio presenta a Palazzo Chigi il raporto Ocse sulle calamità e le
emergenze. Berlusconi,
con il Capo della Protezione civile al suo fianco, insieme al segretario generale Ocse , Angel Gurria, rinnova la
necessità del "ringraziamento da fare a Bertolaso e ai suoi collaboratori" insieme a quello rivolto "a tutti i
volontari, e alle forze armate, ai Vigili del Fuoco che veramente si sono dati con uno spirito straordinario ed una
generosità altrettanto straordinaria". "Ci sono stati - ricorda il presidente del Consiglio - anche atti di eroismo tra i Vigili del Fuoco che, senza
pensare alla loro incolumità personale, sono andati dentro alle macerie per strapparne le persone intrappolate".
"Nostra protezione civile esempio a livello internazionale" "Credo che ci sia un ringraziamento da
fare a Guido Bertolaso e a tutti i collaboratori, alle Forze Armate, ai Carabinieri, ai Vigili del fuoco". Lo sottolinea il
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi per la
presentazione del rapporto dell’Ocse sulla gestione dell’emergenza terremoto in Abruzzo.
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