Finalmente. Il pusher che «governava» lo smercio di droga allIstituto tecnico superiore Carlo Emilio Gadda di Paderno Dugnano, è finito dietro le sbarre. In quella scuola il 16 maggio scorso, il 15enne Dario Evola, di Cusano Milanino, è morto per aver fumato uno spinello-killer. Subito dopo la tragedia, che ha scosso profondamente lopinione pubblica e creato grattacapi perfino al ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, i carabinieri della compagnia di Desio, coordinati dal procuratore generale di Monza Antonio Pizzi, si sono messi al lavoro. E, dopo aver ascoltato numerosi studenti, si sono fatti unidea: quella giusta.
Guidati dal capitano Vincenzo Barbato, infatti, subito dopo la morte di Evola, gli investigatori hanno cominciato a pedinare un indiziato ben preciso. Del quale hanno controllato ogni mossa, giorno e notte. Lo spacciatore, 18 anni, residente a Senago, è uno studente pluriripetente del Gadda. E, tra una lezione e laltra, vende stupefacenti. È così che i carabinieri hanno depositato un verbale di sei pagine sulla scrivania del sostituto procuratore Francesca Vullo che, ormai in possesso di tutti gli elementi necessari, firma lordinanza di custodia cautelare in carcere. Così, ieri allalba, sei militari si presentano a casa dello studente e lo portano in caserma. Inizialmente lo spacciatore finge di cadere dalle nuvole, ma lo stratagemma non gli evita la prigione.
Adesso linchiesta prosegue per stabilire se è stato proprio larrestato a vendere lo spinello killer a Dario, ma sembra molto improbabile. Tuttavia gli inquirenti vogliono scandagliare a fondo lambiente che gli gravita intorno.
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