Saranno famosi ma lontano dalla Liguria, sembra un film già visto. È la stessa storia che si ripete, diventano profeti quando hanno salutato la loro patria calcistica da un pezzo. Luca Castiglia è la conferma di questa regola, si sta affacciando sul palcoscenico calcistico e soltanto oggi scopriamo che la Liguria è la sua terra. Savonese doc ormai è diventato uno dei baby più apprezzati da Claudio Ranieri. La Juventus del nuovo millennio punta su di lui, in questa prima parte della stagione già tre panchine in Coppa Italia e una in campionato. Proprio contro la Sampdoria una settimana fa. Non sono poche.
Classe 1989, nato a marzo, è solo alla terza stagione nelle giovanili della formazione bianconera. Era arrivato alla Juve direttamente dal Torino quando ci fu il fallimento della società granata. «Ha fatto la trafila nel nostro settore giovanile, rimase quattro - cinque anni. È un centrocampista dai piedi buoni», spiega Antonio Comi, attuale responsabile dei giovani del Torino insieme a Silvano Benedetti. Si ritrovò svincolato, anche la Samp faceva pressing ma lui preferì rimanere sotto la Mole ma passare sulla sponda bianconera.
All'inizio della stagione 2005/06 indossa la maglia della Juve e vince subito il campionato Allievi. Partenza scoppiettante, tutti incominciamo a segnare quel nome sul taccuino. Dicevamo, le sue caratteristiche sono quelle che fanno la gioia di un allenatore: regista che sa piazzare il pallone nel posto giusto al momento giusto. Ci arriveremo più avanti. È entrato dalla porta principale nell'orbita della prima squadra, Ranieri spesso e volentieri lo vuole vedere in allenamento durante la settimana. Per Castiglia il menù dal lunedì al venerdì è questo: si allena con la prima squadra e poi il sabato va a giocare con la Primavera bianconera guidata da Vincenzo Chiarenza. Sogna l'esordio con Buffon e soci, intanto può godersi quelle convocazioni e panchine al fianco di Ranieri: Parma, Empoli e Inter. Più quella con la Sampdoria in campionato. Maglia numero 36: aspetta il debutto ufficiale, siamo sicuri che arriverà.
Intanto, l'allenatore della Juve lo ha già fatto giocare in due amichevoli. La prima volta a Villar Perosa quando i bianconeri affrontarono la Biellese. Era il 22 agosto, entrò al posto di Zanetti. Poi, raddoppio il 7 settembre in Spagna nella sfida con il Real Saragozza: dodici minuti, sostituendo Iaquinta.
Ecco la sua carta d'identità calcistica: «È un centrocampista centrale che "vede" molto bene il gioco: è dotato anche di un buon calcio, infatti possiede piedi buoni. È giovane e può avere margini di miglioramento molto importanti», spiega Chiarenza che lo allena nella Primavera bianconera. «È un ragazzo con la testa giusta per giocare a calcio.
Saranno pure famosi lontano dalla Liguria, ma è bello lo stesso fare il tifo per loro.
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