Cala il buio. Inutile spalancare le palpebre o stropicciarsele, non filtrerà nessuno spiraglio di luce. Meglio tenerli chiusi, gli occhi. Anzi: dimenticarseli, per concentrarsi sul resto. Oggi per la prima volta (al mondo) si terrà al buio un consiglio provinciale. Appello, interventi, mozioni ma anche appunti, timbri e firme, tutto l’iter politico-amministrativo di un consiglio istituzionale, si svolgerà all’Istituto dei ciechi. In una sala apposita, creata modificando parte del percorso «Dialogo nel buio», la mostra che per due ore fa capire come si vive da ciechi.
Invitati i 45 consiglieri, dovrebbero esserci quasi tutti capitanati dal presidente Guido Podestà: la seduta avrà valore legale. L’appuntamento è alle 15, i politici della Provincia si sposteranno di pochi metri nella stessa via Vivaio. Una manciata di passi che però divide due mondi, da una parte chi vede, dall’altra i ciechi. «Non sarà un modo di scimmiottare la cecità - spiega il significato dell’iniziativa Rodolfo Masto, presidente dell’istituto -. L’obiettivo è che ciascuno sviluppi una dimensione intima con questa paura atavica, quella di non vedere niente. Le guide, che da giorni si stanno preparando a gestire il consiglio di oggi, favoriranno l’empatia. Ciascuno, in questo caso i nostri amministratori, diventerà testimone delle aspirazioni di chi non vede. Insomma, quello che vogliamo far capire a chi si avvicina alla mostra, alla cena o all’aperitivo al buio è che la cecità non è di ostacolo alla preparazione e alla cultura, oggi si vuole dimostrare questo».
I consiglieri sono invitati alle 15 a partecipare alla mostra, la seduta vera e propria si terrà alle 17 e durerà come di consueto almeno un paio d’ore. Tre le mozioni all’ordine del giorno, una «bipartisan» riguarda i diritti dei non vedenti le altre verranno proposte rispettivamente dalla maggioranza e dalla minoranza. «Questa iniziativa non è solo di sensibilizzazione - ha ricordato il presidente della Provincia Guido Podestà -. Nella società che vogliamo tutti i cittadini, indipendentemente dalle proprie abilità, devono essere messi nelle condizioni di giocarsi le opportunità al cento per cento. E le istituzioni hanno questo compito». Podestà ha anche ricordato che la cecità non limita i talenti, né nell’arte («penso agli artisti e ai cantanti non vedenti») e neppure nella politica («ho in mente un ministro svedese e uno inglese completamente ciechi»).
Via allora con la prima assemblea istituzionale al buio. Le guide accompagneranno in aula i consiglieri, porgeranno loro i microfoni, registreranno gli interventi, prenderanno appunti in Braille. E al termine aperitivo per tutti. «Quest’anno ricorrono i 200 anni della nascita di Louis Braille, l’inventore dell’alfabeto tattile - ha ricordato Rodolfo Masto -. Tutti gli Stati stanno promuovendo manifestazioni per ricordarlo».
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