Proiettili, foibe e l'invito alla droga del solito Fedez

La serata di ieri è stata preceduta dal ritrovamento a 500 metri dall'Ariston di un borsello con all'interno dei proiettili

Proiettili, foibe e l'invito alla droga del solito Fedez

Sanremo. Tanto per iniziare la serata di ieri è stata preceduta dal ritrovamento a 500 metri dall'Ariston di un borsello con all'interno dei proiettili, forse polvere da sparo e una sorta di miccia o di innesco, a cui mancava una componente per renderlo esplosivo. C'è stato un po' di trambusto anche dentro l'Ariston dove erano in corso le ultime prove dei cantanti. Ma poi tutto si è risolto (in attesa che oggi ci possa essere qualche manifestazione dei «No Zelensky» e forse di anarchici). In ogni caso, poco prima delle 21 è partita la serata più musicalmente spettacolare, anche se i focus della giornata erano stati soprattutto politici. Argomento: foibe. Il presidente Mattarella è intervenuto nel «Giorno del ricordo» di questa tragedia «dimenticata» dalla sinistra per oltre mezzo secolo: «Solo le dittature manipolano la storia - ha detto - la Repubblica italiana non teme la verità ed ha ammesso l'errore di rimozione della tragedia degli infoibati e degli esuli istriani con una legge votata vent'anni fa ad ampia maggioranza. Ora non bisogna ripercorrere gli stessi errori». Amadeus vi ha dedicato alcuni minuti della oceanica scaletta leggendo un testo dalla platea mentre sul sipario correvano immagini evocative. Commozione.

Nel complesso la serata delle cover o anche «autocover» ha raggiunto picchi di bella intensità soprattutto quando si sono incontrate Giorgia ed Elisa, quando Elodie ha cantato American woman con Big Mama e Madame si è avvicinata a Via del Campo di De André con il garbo dovuto. Chiara Francini, ossia la coconduttrice di turno, è arrivata in scena quasi mezz'ora dopo l'inizio e poi si è lanciata nell'ormai abituale monologo (sulle difficoltà di una ragazza di provincia che fa carriera con le proprie forze). Però la musica ha avuto momenti che di sicuro a casa hanno coinvolto il telespettatore forse più di altre occasioni. Mengoni è stato molto convincente nella cover di Let it be con il Kingdom Choir, mentre Lda forse è sembrato quasi «impaurito» da un maestoso Alex Britti in Oggi sono io. Trascinanti e genuinamente rock i Modà con le Vibrazioni in Vieni da me. Imprevisto per la Cuccarini: arrivando sul palco per le prove con Olly è caduta rovinosamente. Risultato: qualche livido.

Le altre sorprese sono state l'arrivo di Peppe Vessicchio per dirigere (con Melozzi) Grignani e Arisa, Tananai che ha cantato con Biagio Antonacci anche Sognami e Fedez e J Ax che in coppia hanno gridato un «Giorgia legalizzala» (riferito alla marijuana). Oggi se ne parlerà molto. In totale 56 persone sul palco, una quantità di cantanti tale che «sembrava il Primo Maggio» come ha detto Fiorello. Risate.

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