Proposte indecenti su Facebook, ora il prof rischia il processo

L'insegnate accusato di aver molestato alcune studentesse sul social network. La Procura chiede il rinvio a giudizio

Chiusa l'inchiesta e chiesto il rinvio a giudizio per il supplente 40enne di una classe quarta dell'istituto alberghiero Lagrange che la scorsa primavera era stato denunciato alla preside da alcune studentesse, perché avrebbe molestato alcune di loro su Facebook. In ventitré, tra i 17 e i 18 anni, tutte ragazze eccetto uno, lo scorso 7 giugno erano stati sentiti come testimoni dal pm Tiziana Siciliano insieme alla preside e a un'altra professoressa. Tuttavia a carico del prof - ora accusato di abuso d'ufficio e abuso di mezzi di corruzione - non ci sono solo le dichiarazioni degli studenti, ma anche le stampate delle inequivocabili conversazioni intrattenute on line con un'allieva a cui aveva dichiarato di essersi innamorato e che gli sarebbe piaciuto darle un bel voto. Secondo quanto ricostruito dal pm, l'insegnante di storia e italiano è arrivato in classe come supplente il 24 aprile scorso e per prima cosa ha chiesto alle ragazze chi fosse già maggiorenne. Quarantenne, di origini meridionali, le ha poi contattate su Facebook, chiedendo loro l'amicizia. Non tutte hanno accettato il contatto, ma molte sì, perché non si poteva dire di no a un professore, hanno poi spiegato al magistrato. Se il professore, secondo quanto denunciato, si è dimostrato affabile e scherzoso con tutte, in particolare però avrebbe preso di mira una 18enne. Ed è stata proprio lei a far scattare la denuncia, stampando le conversazioni intrattenute su Facebook con il supplente e facendole vedere alla preside, che ha allertato subito la procura. «Dammi del tu, puoi chiamarmi anche Max», ha esordito il prof, che poi ha proseguito lodando le foto della ragazza («Sono bellissime») e snocciolando svariati complimenti («Sei davvero speciale», «Sei una ragazza dolce e molto bella»). Fino ad arrivare a una delle frasi forse più ambigue, «Mi piacerebbe metterti un bel voto», poco dopo seguita dall'invito: «Lo sai che potremmo passare un sabato sera insieme? Non parleremmo di storia, ma di noi due (...). Mi sa che come uomo ti potrei interessare (...). Non è la prima volta che un professore si innamora di un'allieva». Tuttavia gli atteggiamenti equivoci del prof non sarebbero avvenuti solo sulla rete. Le allieve hanno raccontato che in classe venivano interrogate mentre lui ne fissava platealmente il seno e che lanciava frecciate a sfondo sessuale, invitandole a coprirsi di più. Atteggiamenti confermati anche dall'unico ragazzo, che al pm ha detto di non sopportare di veder piangere le sue compagne.

Se per Siciliano questo tipo di comportamenti integrano il reato di abuso d'ufficio, perché comunque gli ammiccamenti non sono sfociati in niente di più grave, il prof risponde anche di abuso di mezzi di corruzione perché alla fine di maggio, un attimo prima di venire sospeso dall'incarico, resosi conto che un gruppo di tre, quattro ragazze aveva raccontato tutto alla preside, avrebbe dato fuori di matto, assegnando loro un 1 in storia scritto in matita sul registro. Il magistrato ha inoltre segnalato l'accaduto al provveditore agli studi.

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