Per capire quali sono le concezioni di società di cui si sta discutendo oggi in Italia, val la pena di tornare su un tema esemplificativo già trattato in questa sede: la dispersione scolastica. Si è visto come, a fronte di disordinati attacchi alla libertà di educazione, iniziative di scuole professionali libere possono essere una valida risposta al problema. Come aiutare però anche a prevenire il fenomeno, sempre più dilagante nella scuola statale? Il ministero dellIstruzione, per gli anni 2007-2013, ha stanziato allo scopo 1.981 milioni di euro ottenuti da Fondi Strutturali, cui vanno aggiunti 1.593 milioni di euro dal Fondo aree sottoutilizzate, soprattutto per il sud. A che condizione tutti questi soldi non saranno sprecati dal momento che, nonostante siamo al quarto posto per spesa pro capite per la scuola tra i Paesi dellOcse, la qualità della nostra istruzione è ai livelli minimi? Lo mostra esemplificativamente Portofranco, una Onlus che opera dal 2000 a Milano e nel suo hinterland come centro di aiuto allo studio gratuito rivolto agli studenti delle scuole medie superiori e in particolare a coloro che «non sono brillanti nel profitto scolastico». A Portofranco 100 docenti e 200 studenti universitari prestano il loro servizio a titolo gratuito, offrendo attività di studio guidato a gruppi, ripetizioni individuali, aiuto a migliorare il metodo di studio, orientamento scolastico, lezioni di informatica, visioni di filmati di carattere didattico e culturale, convegni o dibattiti su temi culturali e di attualità e attività ricreative. Nellanno scolastico 2006-07, Portofranco, nella sua sede di Milano, ha accolto più di 800 ragazzi in 60mila ore di lavoro ed è diventata un modello che ha promosso la costituzione di una rete di centri di aiuto allo studio nel resto del territorio nazionale. Nella coscienza che lacquisizione di competenze è impossibile senza un fenomeno educativo di introduzione alla realtà totale, la proposta di Portofranco ha come criteri metodologici centrali, nati dallesperienza cristiana, la gratuità nel rapporto con lo studente e il rispetto della sua libertà, in un costante contatto con le famiglie e gli insegnanti. Gli effetti che si riscontrano a posteriori nelle aule scolastiche sono: un accrescimento della motivazione verso lo studio, il superamento delle difficoltà scolastiche, il miglioramento delle capacità di dialogo, una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie capacità, maggiore fiducia negli adulti.
Non sarebbe più efficace ed efficiente se anche la scuola di Stato utilizzasse i soldi stanziati contro labbandono scolastico per incentivare la nascita in chiave sussidiaria di 10, 100, 1000 Portofranco promosse da docenti e associazioni di diversa concezione e orientamento culturale, invece che spenderli per burocratici e inefficaci interventi gestiti direttamente da enti pubblici? Dovrebbe chiederselo chi, fingendo di difendere la scuola di Stato, è di fatto complice della dispendiosa progressiva rovina dellattuale MinCulPop dellistruzione italiana.*Presidente Fondazione per la Sussidiarietà
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