Quando Collina diceva no alla divisione degli arbitri

Ancora qualche giorno e la divisione degli arbitri, da una parte quelli di A, dall’altra quelli di B, prenderà forma con la nomina di Braschi a capo della nuova commissione. E pensare che Collina, come vedremo più avanti, aveva duramente criticato in passato questa strategia. Secondo le ultime indicazioni gli arbitri dovrebbero essere 20 in A e 22 in B. Si passerebbe quindi da 37 a 42 fischietti. Ecco come potrebbero essere formate le due fasce in base alla lista dei bocciati e dei promossi. Le dismissioni dovrebbero essere 3 o 4. Saccani è già fuori dai giochi. L’ingegnere di Mantova ha stracciato la tessera ai primi di aprile quando ha capito che non avrebbe avuto alcuna possibilità né di continuare l’attività né di seguire il percorso di Ayroldi e Farina, subito inseriti in importanti commissioni dirigenziali. L’addio dall’Aia ha preso corpo dopo la designazione per Gallipoli-Frosinone, poi affidata a Gava, ritenuta provocatoria e umiliante. A correre i maggiori rischi sono poi Calvarese, 2 presenze in 2 campionati, e Stefanini, un solo gettone quest’anno, appena 30 in 5 anni di Can. Il primo, fra l’altro, ha avuto un forte alterco con Collina in una delle ultime riunioni svoltesi a Coverciano: «Non siamo tuoi dipendenti», il succo della protesta. In bilico c’è anche Ciampi che dal 2005 a oggi ha diretto appena 18 gare nella massima serie. Morganti resterà nel gruppo grazie a una proroga. All’inizio del prossimo anno Russo prenderà il posto di Trefoloni fra gli internazionali. Se le dismissioni fossero limitate a 3 (Saccani, Calvarese e Stefanini), dalla Lega Pro sarebbero promossi 8 arbitri per arrivare a quota 42. In pole-position Baratta, Giacomelli, Massa, Ostinelli e Palazzino. Attenzione poi a Corletto, De Meo, Paparazzo Zanichelli, Ruini e Stefanini che si contendono i posti rimanenti con i figli d’arte Francesco Borriello e Luca Pairetto.
Proviamo allora a fare la conta. Fascia A: Banti di Livorno, Bergonzi di Genova, Damato di Barletta, De Marco di Chiavari, Orsato di Schio, Rizzoli di Bologna, Rocchi di Firenze, Rosetti di Torino, Tagliavento di Terni, Trefoloni di Siena, Brighi di Cesena, Celi di Campobasso, Gava di Conegliano, Gervasoni di Mantova, Mazzoleni di Bergamo, Morganti di Ascoli Piceno, Peruzzo di Schio, Romeo di Verona, Russo di Nola, Valeri di Roma. Fascia B: Baracani di Firenze, Candussio di Cervignano, Ciampi di Roma, Doveri di Roma, Gallione di Alessandria, Giancola di Vasto, Giannoccaro di Lecce, Guida di Torre Annunziata, Nasca di Bari, Pierpaoli di Firenze, Pinzani di Empoli, Tommasi di Bassano del Grappa, Tozzi di Ostia e Velotto di Grosseto. A completare il quadro 8 “new entry” dalla Can Pro.
Fatta la divisione, c’è da capire se le due fasce saranno bloccate a oltranza oppure daranno a qualche fenomeno di osmosi. È quanto si augurano alcuni degli arbitri più giovani e la tensione è altissima. Sintomatica la sfuriata di Tommasi durante uno stage a Coverciano: «Mi state prendendo in giro, mi dite che vado bene, ma non vedo mai la Serie A, è meglio che vada in camera». Sulla divisione in fasce non si hanno commenti ufficiali da parte di Collina. Ma l’attuale designatore, in una testimonianza rilasciata ai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma il 16 maggio 2006, aveva contestato questa opportunità, spiegando di aver vissuto «professionalmente l’epoca Casarin nel corso della quale la designazione era a totale discrezione del designatore unico, appunto il Casarin. Alla gestione Casarin è succeduta, solo per un anno, nella stagione 1997/’98 la gestione Baldas con gli arbitri designati attraverso un programma informatico… Dopo Baldas è divenuto designatore per la serie A e la serie B Gonella, che nel contempo ricopriva il ruolo di presidente dell’Aia. Il sistema di designazione era in questo caso il sorteggio integrale con gli arbitri divisi in due fasce, una per la serie A e l’altra per la serie B. Tale divisione, una volta fissata ad inizio anno, è rimasta tale per tutta la stagione per cui ci sono stati arbitri che hanno diretto solo la serie A e arbitri che hanno diretto solo la serie B. Proprio per il fatto che le due fasce erano blindate, questo tipo di sorteggio ha sfavorito la crescita dei giovani arbitri che non hanno avuto la possibilità di arbitrare nemmeno una partita nella massima serie.

Nella stagione 1999/2000 inizia la gestione Pairetto/Bergamo con il sistema del sorteggio a fasce».
Delle due l’una: o Collina ha cambiato parere oppure è costretto a turarsi il naso per difendere la copiosa prebenda e gestire gli arbitri secondo un metodo che non gli appartiene.

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