Quando i genovesi scoprirono Londra con gli occhi e la penna del viaggiatore

«Inghilterra è modernità. Genova scopre Londra»: questo il titolo del secondo appuntamento del ciclo «Viaggiar per storie» - da un’idea di Stefano Termanini - dedicato al tema del viaggio e promosso dalla Fondazione Edoardo Garrone in collaborazione con la Fondazione per la Cultura.
L’incontro, in programma questa sera a Palazzo Ducale alle 21, è a cura di Paolo L. Bernardini, docente di Storia moderna all’Università dell’Insubria a Como. Ingresso libero fino ad esaurimento di posti.
Il tema trattato parte da quell’Europa continentale, preda di ogni sorta di dispotismo, a cui Voltaire e poi Montesquieu avevano raccontato, nella prima metà del Settecento, lo splendore della monarchia limitata inglese.
Ma ad un figlio della Genova decadente, ma non decaduta, Pietro Paolo Celesia (1732-1806) dobbiamo la prima descrizione diretta del mondo della libertà anglosassone, dove la Corte è lontana e la democrazia partecipata, dove la libertà è tutelata e la borghesia regna.
Console genovese dal 1756 al 1759, viaggiatore attento e libero da impegni istituzionali nei quattro anni precedenti, Celesia ci offre un quadro vivacissimo del mondo inglese, attraverso corrispondenze private e dispacci ministeriali.
Per la prima volta un genovese, e illuminista, ci dona una descrizione spontanea e appassionata della libertà d’Oltremanica, rischiando la censura, ma ponendo una bella pietra di paragone per l’Antico Regime in cui si dibatteva anche la Superba.


«Inghilterra è modernità» è il secondo incontro dei cinque previsti dal ciclo, condotti da storici e personaggi di prestigio che approfondiscono i diversi aspetti del viaggio e del viaggiare attraverso diverse epoche storiche e le figure e i racconti di grandi viaggiatori che spesso hanno trovato in Genova la città di partenza e ritorno. La rassegna è inoltre occasione per riscoprire il legame di Genova con il tema del viaggio, attraverso speciali percorsi cittadini realizzati in collaborazione con i Musei le Biblioteche civiche.

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