Quando il tennis costa troppo i club puntano tutto sul paddle

È molto tennis e un po’ squash: è il paddle, sport (o gioco) nato negli Usa e diventato molto popolare nei Paesi sudamericani e in Spagna. In Italia è ancora uno sport sommerso ma si sta diffondendo, da poco va di moda anche a Milano. Per iniziativa di Gualtiero Girodat e Luca Zanini è in funzione il primo campo al centro sportivo Crespi (via Valvassori Peroni); l’esperimento sta dando positivi riscontri, di frequenza e di visibilità, la novità incuriosisce specie fra i giovani e gli studenti della vicina Università che sono la maggioranza dei praticanti. Il paddle può essere anche un’integrazione dei complessi tennistici che dopo il boom degli Anni settanta registrano una costante emorragia di associati e di praticanti, molti club hanno trovato più redditizia l’attività del calcetto. La nascita di questo sport è datata agli inizi del secolo scorso, le regole attuali sono state codificate nel 1969 da praticanti messicani. In Argentina sono stati censiti 35 mila campi, la federazione conta quattro milioni e mezzo di tesserati. In Europa la nazione guida è la Spagna, con quasi sette milioni di tesserati. Da undici anni si disputa il campionato mondiale, nove volte vinto da giocatori argentini e due dagli spagnoli. La federazione italiana, presieduta da Daniel Patti, è aggregata a quella del tennis che disputa degli Internazionali d’Italia ha organizzato un torneo, di notevole interesse tecnico, con la partecipazione di molti campioni stranieri. Il Paddle può essere considerato derivazione del tennis, quasi lo stesso campo con dimensioni ridotte, diviso a metà dalla rete, il fondo è in sintetico , le stesse palline, identico punteggio; la racchetta si richiama strutturalmente a quella del ping-pong. Le uniche sostanziali differenze sono le linee laterali e di fondo delimitate da pareti, come nello squash, cui si ispira il regolamento di gioco. Per usare una simpatica definizione si può dire che si gioca in una scatola aperta. Il gioco è molto rapido e meno potente che nel tennis, facile da interpretare nelle regole, divertente per le soluzioni tattiche, si impara presto. Come si gioca Il campo – Ha 10 metri di larghezza e 20 di lunghezza (su un campo da tennis ce ne stanno due), delimitato dalle pareti trasparenti, diviso a metà dalla rete; le aree per il servizio sono quelle del tennis, con l’alternanza nella battuta e nella risposta. Le racchette – Assomigliano a quelle del ping-pong, non sono incordate ma hanno il piatto rigido (da qui il nome Paddle), dimensioni circa la metà di quelle da tennis. Le palline – Quelle del tennis. Il gioco – Il punteggio è tennistico. Si fa il punto quando la palla tocca due volte terra nel campo avversario. Si gioca al volo per rimandare la palla che colpisce le pareti.

Si perde il punto quando la palla rimbalza due volte nel proprio campo, colpisce direttamente le pareti o va in rete. Si può colpire le pareti nel proprio campo per rimandare la palla in quello avversario. L’abbigliamento – E’ quello tradizionale del tennis.

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