Quel muro che protegge le imprese dai rom

A Giugliano, nel Napoletano, è stato costruito un muro di cemento lungo 450 metri e alto quasi 3 per arginare le continue incursioni dei rom che da vent'anni vivono abusivamente nell'area industriale

Quel muro che protegge le imprese dai rom

Napoli - Un muro di cemento. Lungo 450 metri e alto quasi 3. Da qualche giorno a Giugliano, comune a nord di Napoli, è cambiato il panorama: è stato eretto un enorme muro per "proteggere" la zona industriale dopo le numerose istanze presentate dagli imprenditori alla Provincia che ha finanziata l'opera con un investimento di 300mila euro. Una recinzione costruita nel giro di soli tre mesi che separa l'area dai confinanti accampamenti dei rom.

Non è una misura di stampo razzista, assicurano i promotori dell'iniziativa. "Con la realizzazione del muro di cemento si scoraggiano i rom che vivevano prima nell'area industriale" e ai quali venivano addebitati "furti d'acqua con la deviazione di tubature, la manomissione delle cabine elettriche e la continua devastazione delle linee telefoniche per rubare il rame". Una presenza massiccia quella dei rom a Giugliano, almeno un migliaio. Solo nel mese di aprile la prefettura era riuscita a sgomberare la zona che, in oltre vent'anni di abbandono, era prosperato tra rottami e immondizia allargandosi a ridosso della zona industriale. In questo modo circa 120 rom vennero ospitati nel campo di Giugliano, mentre tutti gli altri - dopo essere stati sfollati - si sono accampati nella campagna circostante. La situazione (drammatica) non è cambiata e il Consorzio, presieduto dall'imprenditore Angelo Punzi e che raccoglie 45 aziende dei settori dell'elettronica, della farmaceutica e dell'abbigliamento, ha deciso di costruire un muro per proteggersi e tutelarsi dalle continue incursioni dei nomadi. Adesso il cemento li terrà lontani sia dagli imprenditori sia dai compratori.

"Il muro non è sicuramente la soluzione ai problemi derivati dalla difficile convivenza con la comunità rom - spiegano i promotori - per oltre trent'anni, i nomadi sono sopravvissuti inglobati nel polo industriale di Giugliano con tutte le problematiche connesse ad una promiscuità forzata". Non è, infatti, un caso che subito dopo lo spostamento dei rom la situazione sia migliorata anche se vi sono ancora diversi episodi di vandalismo. Non sono mancate le polemiche.

La costruzione della recizione ha, infatto, sollevato le proteste di alcuni che hanno guardato all'opera come a un "nuovo" muro di Berlino. "Come tutte le realtà industriali - spiega all'Adnkronos il sindaco di Giugliano Giovanni Pianese - anche questa zona è privata e va recintata".

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