«Quel prof ci molesta» Al liceo Beccaria «processo» in classe

Accusato di molestie da un’allieva e subito «processato» in classe. È un docente del liceo classico Beccaria noto nella scuola come «particolarmente sensibile al fascino femminile». Circa un mese fa una studentessa scrive una lettera alla preside Maria Concetta Medi Guerrera in cui racconta di essere stata abbordata in un’ala deserta della scuola dal suo insegnante che l’avrebbe abbracciata e da cui si sarebbe difesa scappando. Un episodio secondo la studentessa non isolato: «Mi circuisce da tempo – continua nella lettera di denuncia – ed è arrivato a propormi anche di andare a casa sua, per darmi un aiuto nella sua materia».
Una denuncia circostanziata che ha subito messo in allarme la preside anche perché il caso era diventato di dominio pubblico. E proprio per questo un giorno l’insegnante di filosofia era entrata in classe, una seconda liceo, e aveva proposto agli allievi di discutere il comportamento del collega. Una discussione imbarazzante anche perché altre ragazze aggiungevano altri episodi di analoghe attenzioni da parte dello stesso prof. Insomma una sorta di processo pubblico con giudizi pesanti aggravati da nuove contestazioni. In un primo tempo la preside aveva intenzione di sospendere in via cautelare il docente sotto accusa. Provvedimento accantonato anche perché la stessa studentessa che aveva presentato la denuncia dichiarava che nessuno era stato testimone dell’episodio. L’arrivo delle vacanze di Pasqua aveva assopito ogni polemica. L’altro giorno però la professoressa Guerrera è andata all’ufficio scolastico provinciale con un resoconto dell’accaduto. Ora verrà inviato al Beccaria un ispettore per sentire le parti e verificare la consistenza della denuncia ed eventualmente trasmettere gli atti all’autorità giudiziaria. Un compito delicato che rischia di essere svolto nel clima non certo sereno che si è creato nella scuola dove sono continui i conflitti fra i docenti. Quanto al prof sotto accusa si trova in una posizione non favorevole. «Ci troviamo di fronte a un insegnante preparato – dice una sua collega –. I suoi alunni imparano bene la sua materia.

Si è sposato due volte, tutt’e due le volte con delle sue ex allieve. Ma questo non significa che le accuse che oggi gli sono rivolte siano automaticamente fondate. L’ispezione dovrà certamente valutare anche la mentalità di chi oggi vuole una sorta di giustizia sommaria».

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