Quell’avvocato che lega Fini a Monaco e alle slot machine

RomaFarefuturo o Affarefuturo? C’è un link, tutto interno all’ex An, o meglio a Fli, che collega due mondi apparentemente opposti: quello nobile della filosofia politica e quello milionario delle slot machines. L’uomo dei due mondi si chiama Giancarlo Lanna. Avvocato civilista, napoletano, uomo fidato di Fini e ancor più di Urso, Lanna è uno dei consiglieri della Fondazione Farefuturo, il think tank finiano. Ma Lanna, a quanto risulta, ha messo la propria competenza legale anche al servizio di altre faccende, meno eteree, i giochi appunto. Quelli, in particolare, della Atlantis World Ltd, la società di diritto inglese che opera anche in Italia e che ha avuto come rappresentanti uomini di Alleanza nazionale. E che, soprattutto, spunta anche nell’affare di Montecarlo, attraverso quel Walfenzao che oltre in Atlantis è anche dietro le off-shore proprietarie della casa abitata da Tulliani. La Atlantis vanta un grande successo, aver ottenuto la concessione dei Monopoli di Stato italiani per le slot machines.
La prova del collegamento viene da sinistra. Uno che si è dato da fare ultimamente per scavare nei misteri dei giochi, tra Caraibi e uomini di partito, è il dipietrista Franco Barbato. Ed è lui che rivela la connessione: «È stato Giancarlo Lanna il procuratore della Atlantis nella sottoscrizione della convenzione per il rilascio della concessione da parte dei Monopoli di Stato. Ho appena chiesto in Commissione finanze un’indagine conoscitiva». Cercando negli archivi si scopre poi che il nome di Lanna era già stato associato alla Atlantis World, e a Francesco Corallo, azionista della multinazionale dei giochi. Lo aveva fatto L’espresso, nel 2004, che così scriveva: «Corallo ha deciso di avvalersi della consulenza di un professionista napoletano di eccezione: l’avvocato civilista Giancarlo Lanna, fino al ’98 commissario della locale federazione di An, poi per quattro anni vice-coordinatore regionale del partito e consigliere di amministrazione con delega per il Mediterraneo della Simest, la società pubblica incaricata di finanziare le imprese italiane che vanno oltre frontiera». La Simest, di cui ora Lanna è presidente, è una Spa che fa capo al ministero dello Sviluppo economico, più nello specifico all’area del Commercio con l’estero, guidata dal viceministro finiano (e creatore di Farefuturo) Adolfo Urso. Secondo L’espresso, la società italiana della Atlantis avrebbe avuto sede proprio nello studio romano del legale, in via Cola di Rienzo. Un giro di professionisti che Repubblica, anni fa, bollò come «la lobby ludica di An, capeggiata da Urso e Lanna».
Quel che è certo è il rapporto di grande fiducia tra il viceministro e l’ex consulente legale della Atlantis.

Lanna è anche stato, per un breve periodo, tra i soci di Lo Schioppo, società agricola che possiede - come ha raccontato il Fatto - palazzi e terreni in Umbria, e che per soci ha Pietro e Dario Urso, figli di Adolfo, e a Paolo Urso, fratello. Un grande amico, e uno stimato professionista. La persona giusta per un business così delicato come quello di Atlantis.

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