(...) ieri fonti ufficiali parlavano di dieci persone scomparse. Per loro non ci sono più speranze. Allobitorio spezzino, oltre allultimo corpo ritrovato, cerano i cadaveri delle altre vittime liguri (a cui si devono aggiungere le due di Aulla). Invece non ci sono notizie dei dispersi accertati: il volontario Sandro Usai di Monterosso, il gelataio Giuseppe Giannoni, 70 anni; il venditore di souvenir Sauro Picconcelli, 55 anni, e la pensionata Giuseppina Carro, di 80. Questi ultimi tre sono di Vernazza. La furia dellalluvione potrebbe aver trascinato tutti e quattro in mare.
«Restituiremo i corpi alle famiglie, è un nostro dovere», commenta il prefetto spezzino, ma non sarà facile. Ogni giorno arrivano nuove testimonianze sempre più circostanziate di persone che non si trovano più o di situazioni in cui si sono viste persone sparire tra lacqua e il fango. A Vernazza molte auto sono state inghiottite dal mare e cè chi crede di aver visto persone a bordo. A Brugnato un testimone parla di una vettura con i fari accesi trascinata dalla corrente. Purtroppo diventa sempre più difficile stilare una lista precisa dei dispersi. Serve una segnalazione dai familiari, ma non è detto che sia possibile, poi ci sono i turisti stranieri e gli extracomunitari.
Sempre più vasta anche larea colpita: lemergenza coinvolge molti comuni dello spezzino: Arcola, Levanto, Ameglia, Vernazza, Brugnato, Borghetto Vara, Bonassola, Beverino, Santo Stefano Magra, Sarzana, Monterosso e Pignone. Poi cè la difficoltà dei collegamenti. Nelle 5 Terre si arriva via mare, in molte frazioni solo con lelicottero e in altre solo coi mezzi fuoristrada. Nello spezzino gli sfollati sono pochi: 100 a Borghetto Vara, altri 100 a Monterosso, 40 evacuati a Sesta Godano, 10 evacuati ad Ameglia. Ma nel conto finiscono anche quelli che non vogliono lasciare le loro case, per nulla al mondo.
Più del 70% delle aree alluvionate sono senza luce, acqua e gas. Per fortuna, cè la generosità degli spezzini a sostenere le famiglie in difficoltà che arrivano con vetture cariche di generi alimentari e di conforto. Purtroppo non cè solo la solidarietà: molte le segnalazioni alla Finanza per ingiustificati aumenti dei prezzi e speculazione per recuperare le barche alla deriva.
Ma anche se provati nel corpo e nello spirito gli abitanti delle zone devastate si sono rimboccati le maniche ed hanno iniziato a ripulire le loro case, le strade e i borghi. Tra il dolore e la disperazione è anche rinato uno spirito di unità ed appartenenza a questi luoghi: alla mensa allestita di fortuna o in coda davanti alla cucina da campo le comunità ferite fanno gruppo, ci si sostiene uno con laltro, si cerca un gesto di solidarietà e qualche informazione su comè andata ai vicini o agli amici. Le pale, le motoseghe e le carriole diventano strumento di fratellanza, si prestano come un dono, magari lavorando assieme per riaprire un vialetto, ripulire una cantina, un negozio o il primo piano di una casa.
Nei prossimi giorni anche il capo del governo, Silvio Berlusconi, sarà nello spezzino per un vertice con le autorità locali e per visitare le popolazioni colpite.
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