Si sa già il principale risultato delle elezioni europee: gli astenuti saranno più del 50 per cento.
Simmaginano i commenti: i media non parlano abbastanza di Europa, le istituzioni di Bruxelles sono complesse e oscure le procedure di deliberazione e decisione. AllEuropa manca lincarnazione presidenziale, la volontà politica. Prevalgono gli egoismi nazionali.
Eppure lEuropa è una straordinaria riuscita: pace fra le nazioni, euro, democrazia. Mai nella storia le nazioni serano raggruppate senza guerra. Insomma, nulla va male, tutto va bene. Ripetiamo in coro il ritornello: avviciniamo lEuropa ai cittadini, facciamo lEuropa politica, lEuropa della difesa, lEuropa sociale, ecc.
Basta cantare: vediamo di capire la disaffezione elettorale, mentre i cittadini dei vari Paesi si sentono e si vogliono europei.
In realtà, dalla fondazione, la Comunità Europea è stata un prodotto delle élite. Si sono impegnati i governi, non i popoli. Daltronde il suffragio universale al Parlamento europeo è stato istituito solo negli anni Settanta-Ottanta. E la costruzione europea sè così sviluppata lungi dalle opinioni nazionali. Essa sè elaborata come una risposta alla minaccia sovietica, in unEuropa divisa dalla Cortina di ferro, quando in Francia e in Italia gli elettori comunisti erano più del 25 per cento. La Germania era divisa. In tal contesto di Guerra fredda e ricostruzione economica, laccento non era sulle nazioni, ma sullunione per unEuropa federale.
QuestEuropa è morta. Il crollo del Muro di Berlino e la fine dellUrss, la liberazione dellEuropa orientale e in particolare la riunificazione tedesca hanno cambiato la situazione. Le nazioni parevano in agonia, cera chi se ne rallegrava, se ne teorizzava la scomparsa: errore madornale. Dagli anni Novanta si assiste al risveglio nazionale. La Germania ha preso la sua strada. Berlino è tornata uno dei perni dellEuropa. E anche la grande crisi economica in corso non basta a imporre il coordinamento delle singole politiche nazionali. DellEuropa prima maniera (1954-1989) restano leuro, la libera circolazione di persone e capitali, labitudine a vivere insieme e il Parlamento europeo eletto. Ma la politica è tornata in mano ai governi nazionali. E gli elettori giudicano loro. Ma la situazione è surreale. I governi nazionali non hanno più gli strumenti della sovranità! E lEuropa è incapace di definirli a suo vantaggio. Cè troppa Europa per nazioni sovrane, non abbastanza per unEuropa sovrana. E lampiamento a ventisette nazioni, con tutte le decisioni da prendere allunanimità, paralizza le istituzioni europee.
Come andare a votare con entusiasmo? In realtà, occorre che un gruppo di nazioni - quelle delleurogruppo o parte di loro - sconvolga le procedure, scuota le istituzioni. Tutto dipende dallintesa Francia-Germania, dalla loro capacità dintendersi, trascinando le altre nazioni. Il gruppo dovrebbe procedere senza preoccuparsi dellunanimità. Malta non deve pesare quanto la Germania. Occorre unEuropa con delle frontiere. Un organo di decisioni politiche. Occorre unEuropa adattata alle realtà del XXI secolo e non agli anni Trenta del XX.
(Traduzione di Maurizio Cabona)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.