
"Speriamo che il buon senso prevalga". Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è tonato a parlare dei dazi e dei pericoli per l'economia. Il capo dello Stato ha toccato l'argomento rispondendo a un giovane in uno stand della Coldiretti a Roma che gli aveva espresso la sua preoccupazione per i dazi che intende introdurre l'amministrazione Trump. Mattarella ha visitato a Roma il Villaggio "Agricoltura è" in occasione dell'anniversario della firma dei Trattati di Roma. "I mercati aperti", ha continuato, "corrispondono a due interessi vitali: la pace e i nostri interessi vitali di esportazione. I dazi creano ostacoli ai mercati, alterano il mercato, penalizzano i prodotti di qualità e questo per noi è inaccettabile ma dovrebbe essere per tutti i Paesi del mondo inaccettabile. Una collaborazione su regole leali è indispensabile. La risposta non sono i dazi ma le regole da far rispettare".
"Bisogna essere sereni", ha aggiunto Mattarella, "senza alimentare un eccesso di preoccupazione perché la Ue ha la forza per interloquire con calma e autorevolezza per contrastare una scelta così immotivata come i dazi. L'Europa è un soggetto forte, quindi bisogna interloquire con calma ma anche con determinazione".
I trattati e l'unità europea
Il presidente ha ricordato l'atto fondante dell'Europa con la firma del 25 marzo 1957. Bisogna "riflettere al contesto in cui si muoveva questo avvio dell'integrazione europea. Nel 1945 l'Italia usciva da una guerra devastante. Vi erano state brutali dittature e l'abisso dell'olocausto. In quel clima di tragedie, di disperazioni alcuni statisti lungimiranti e coraggiosi cercarono di capovolgere un'idea, fu una rivoluzione di pensiero. Mettere insieme il futuro dell'Europa. Questo è stato il tentativo da statisti coraggiosi e lungimiranti", ha spiegato Mattarella. Quello della nascita dell'Unione europea, ha continuato, "è stato un grande fenomeno storico a cui si è aggiunto l'Euro senza quello strumento i paesi europei sarebbero stati travolti dalla crisi finanziaria. La moneta comune li ha protetti".
"Il mercato comune", ha aggiunto il capo dello Stato, "si è ampliato e si è arrivati alla comunità economica fino all'Unione europea allargandosi ai 27 paesi attuali. E' stato un grande fenomeno storico grazie anche all'introduzione dell'Euro che ha salvaguardato i risparmi dei cittadini dalle crisi e dai terremoti finanziari, la moneta unica è stato un riparo. Il benessere raggiunto e la sicurezza di oggi era impensabile nel 1957. Il modello europeo è stato un grande successo e viene imitato in altri continenti come il Sudamerica. Penso al Mercosur e all'Asean che ricalcano la nostra esperienza europea. Non è un modello perfetto il nostro, contiene errori da colmare e processi decisionali da velocizzare".
L'avviso a Bruxelles
Vista la fase storica e globale turbolenta il presidente ha anche lanciato il suo monito sui nuovi sforzi che Bruxelles deve compiere.
Quello dell'Unione europea è "modello imitato nel mondo dimostra quanto sia stata un'esperienza straordinariamente di successo. Naturalmente ha lacune da colmare come processi decisionali più veloci. Servono risposte veloci e tempestive. L'Europa ha bisogno di aggiornarsi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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