Scossa, infreddolita, desiderosa di tornarsene a casa il prima possibile. Era sottosopra ieri mattina quando, in piazza Bottini, a Lambrate, cercava una vettura da noleggiare per far rientro a casa. Vittima di un violenza sessuale nella notte, un rapporto non consenziente come si saprà in seguito, questa studentessa 21enne di origini cinesi ha dato nell'occhio e qualcuno ha lanciato l'allarme al 118. «C'è una ragazza che non sta bene» hanno riferito alcuni passanti al centralino di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza). Nel frattempo però era stata lei stessa, la 21enne, a chiamare la polizia. E dopo il trasporto in ambulanza alla clinica «Mangiagalli», dove è stata visitata dai medici dell'Svsd (Servizio violenze sessuali e domestiche), è riuscita a raccontare quel che la affliggeva agli agenti della questura.
«Ho incontrato venerdì sera in città un ragazzo americano di origini kazake conosciuto sulla app di incontri «Bumble» e dopo aver passato la serata in sua compagnia l'ho seguito nell'appartamento dove alloggia». È lì che si sarebbe consumata la violenza, con un rapporto non consensuale a cui la giovane è stata costretta a partecipare dal suo nuovo amico. La 21enne ha spiegato quindi di essere riuscita a fuggire e a chiedere aiuto.
Il racconto della ragazza è al vaglio degli investigatori della squadra mobile e del magistrato di turno: dai primi riscontri ci sarebbero elementi molto concreti per crederle. Nel frattempo si sta cercando di rintracciare il ragazzo.
Tra il 2019 e il 2023 a Milano sono raddoppiate le denunce (e le indagini) per violenza sessuale, come aveva spiegato meno di un anno fa durante una conferenza stampa Fabio Roia, presidente del
Tribunale di Milano.La metà delle donne costrette a chiedere aiuto alle strutture convenzionate del comune di Milano per il supporto da parte della rete antiviolenza hanno tra i 21 e i 39 anni, il 30% sono tra i 40 e i 60.
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