Roma - Sono quasi 9 milioni, hanno tra i 18 ed i 30 anni, e compongono l'universo dei giovani adulti. Non sono una «categoria» omogenea, ma un mondo complesso, pieno di individualità differenti e difficilmente riconducibili ad uno stile di vita e di comportamento univoco. Unicredit ha provato a conoscerli meglio attraverso una ricerca realizzata in collaborazione con Doxa e presentata ieri alla Luiss-Guido Carli nel corso di un convegno al quale hanno partecipato il deputy ceo del gruppo bancario Roberto Nicastro e il direttore generale dell'ateneo confindustriale, Pierluigi Celli.
Chi sono, quindi, i giovani di oggi? In primo luogo, la ricerca sembra evidenziare quanto i ragazzi siano diventati meno «bamboccioni» (secondo l'infelice definizione dell'ex ministro Padoa-Schioppa) perché appaiono più intraprendenti e pronti a rimboccarsi le maniche per affrontare un contesto economico complesso. Una buona percentuale di essi lavora e si mantiene, ma sono molti quelli che studiano e per i quali la famiglia continua ancora ad essere determinante per il loro sostentamento e per la realizzazione dei propri progetti. Utilizzano molto la tecnologia e preferiscono Internet alla tv che però rimane ancora il media principale fruito dai ragazzi. Rispetto al rapporto con la banca, possono essere definiti ancora «timidi». Nonostante la confidenza con le nuove tecnologie, infatti, necessitano di forme di contatto diretto con il personale bancario e chiedono consigli a persone di fiducia come i genitori o gli amici, orientandosi verso prodotti di semplice utilizzo, quali il bancomat e le carte prepagate che riscuotono un crescente successo.
LA FOTOGRAFIA Dalla ricerca quantitativa e qualitativa, condotta su un campione di tremila ragazzi e con oltre mille interviste effettuate, emerge che la maggioranza dei giovani tra i 18 e i 30 anni studia (51%), mentre lavora il 45% del campione intervistato. Il 4% studia e lavora. Si dedica agli studi la stragrande maggioranza dei giovani tra i 18 e i 24 anni (il 72%), mentre solo il 23% dei ragazzi tra i 25 ed i 30 anni è ancora iscritto ad un corso universitario. Il 58% di questi frequenta un corso di laurea breve, mentre il 30% un corso di laurea specialistico. Circa il 6%, invece, frequenta un Master di specializzazione. Il 31% dei ragazzi divide le spese per il mantenimento con i genitori, mentre solo l'11% si mantiene in modo del tutto autonomo. Sono principalmente gli uomini a lavorare (53% contro il 34% delle donne). Il principale sbocco professionale per i giovani è quello impiegatizio (il 30% dei 25-30enni ed il 15% dei 18-24enni). Segue la professione di operaio generico (11% dei 25-30enni e 3% dei 18-24 enni) e di imprenditore/libero professionista (12% dei 25-30 enni e 2% dei 18-24enni). Il 49% dei giovani lavoratori ha un lavoro dipendente a tempo indeterminato, mentre il 23% ha un lavoro dipendente a tempo determinato (apprendistato, a progetto) e il 21% è un lavoratore autonomo.
I MEDIA
Il 92% dei giovani dichiara di leggere un quotidiano, con una frequenza media di 4 volte alla settimana, il 95% ascolta la radio in media 5 volte la settimana ed il 91% usa internet in media 6 volte la settimana. Meno incisiva rispetto alle generazioni passate, invece, la presenza della Tv nella vita dei giovani di oggi, pur restando il media principale fruito dal 95% dei ragazzi e mediamente per 1-2 ore al giorno. La maggioranza dei 18-30enni utilizza ancora solo la tv tradizionale (il 53%), mentre solo il 27% del campione utilizza la tv satellitare a pagamento ed il 19% la tv digitale terrestre.
LA BANCA Il 45% dei giovani è titolare di un conto corrente bancario. Nel dettaglio, si tratta del 32% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni e del 62% dei giovani tra i 25 ed i 30 anni. Sono soprattutto gli uomini ad essere titolari di un conto corrente (49%), mentre il 60% delle donne non ha nessun rapporto con le banche. Il 60% dei giovani utilizza carte o assegni come strumenti di pagamento. Tra questi il più utilizzato è il bancomat (42%), segue la carta prepagata (19%), la carta di credito (17%), gli assegni (10%) e la carta di credito revolving (4%). Solo il 28% dei giovani ha rapporti con la banca per quanto riguarda l'area dei finanziamenti personali. Nel dettaglio, il 9% ha un mutuo, l'8% un prestito personale presso una banca, il 6% investimenti in titoli/azioni/fondi, il 6% un prestito personale presso una finanziaria ed il 6% investimenti in piani di accumulo che prevedono versamenti mensili.
TECNOLOGIA Il cellulare la fa da padrone ed è indicato come mezzo di comunicazione privilegiato dal 66% dei ragazzi. Circa il 40% si tiene in contatto con le email, mentre si sta rafforzando sempre di più il mondo dei social network che stanno prendendo sempre più piede nelle modalità interattive dei 18-30enni intervistati.
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