da Milano
Colti di sorpresa con la pistola alla testa. Quando si sono accorti del pericolo era già troppo tardi. Ore 15, pieno centro di Desio (Milano), il commando entra nella lussuosa villa allangolo tra via Diaz e via Monsignor Cattaneo. Si trova di fronte la mamma del proprietario, Maria Brioschi, 87 anni. Uno dei banditi, certamente professionisti della rapina, le sferra due violenti ceffoni in pieno volto. Lanziana è terrorizzata. Esterrefatta. La banda, tre, forse quattro balordi tutti italiani, ha il volto coperto da passamontagna e indossa i guanti. In mano le semiautomatiche e un coltello. Vogliono subito mettere le cose in chiaro. Minacciano, urlano. Il capo della gang non perde tempo, trascina la vecchietta al secondo piano dove cè Emanuela Cremonini, 63 anni, vedova da un paio di settimane, la figlia Carolina, 35 e il marito. Abitano in Veneto. Proprio ieri pomeriggio erano venuti a Desio a trovare i parenti.
Un colpo ben studiato, preparato con estrema cura, messo a segno in pieno giorno. I banditi bloccano tutti i presenti: cè il panico. Nessuno osa reagire. Del resto i criminali non mollano un secondo le semiautomatiche: minacciano di usarle senza scrupoli. Sono violenti. Ordinano di sfilarsi orologi, bracciali, catenine: tutto doro. Poi intimano di aprire le due casseforti. Ma come facevano a sapere che in quella bella villa i forzieri erano due? Una domanda, alla quale anche gli inquirenti tentano di dare una risposta. Evidentemente qualcuno vicino alla famiglia ha fatto da basista. I banditi girano tutta la casa. Fanno tremare le vittime per almeno mezzora. Sotto la minaccia delle pistole, puntate a distanza ravvicinata, i presenti sono costretti a digitare il codice segreto e a sbloccare le serrature. Quindi i malviventi infilano in un sacchetto diversi oggetti di valore e contanti, che da una prima stima dovrebbero superare i centomila euro.
Come sono entrati? La villa, due piani, mattoni a vista si affaccia su una delle vie più prestigiose della cittadina. Se avessero scavalcato la recinzione del vastissimo parco, forse qualcuno avrebbe notato le loro mosse. Allora, lipotesi meno avventurosa, racconta che i rapinatori si fanno aprire il cancelletto dingresso con uno stratagemma. Conclusa la razzia, ordinano di non fiatare e spariscono nel nulla. Passa qualche minuto e scatta lallarme.
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