Rcs, Vitale corteggia la famiglia Benetton La replica: «No grazie»

Guido Roberto Vitale prova a disincagliare l’impasse di Stefano Ricucci offrendo alla famiglia Benetton il 5% di Rcs. L’ingresso in Via Rizzoli avrebbe permesso ai Benetton di sedere allo stesso tavolo della grande finanza italiana ma, dopo un attento esame della proposta, Ponzano Veneto ha declinato l’invito: «La quota di Rcs non è di nostro interesse». Una posizione netta, emersa prima ancora che fosse completato il sondaggio per verificare il «gradimento» dei soci della holding cui fa capo il Corriere della Sera. La trattativa era in corso da giorni, ma il botta e risposta è stato consumato nell’arco di poche ore mentre già si prevedeva che i Benetton non avrebbero avanzato prestese sul restante 10% di Rcs controllato dell’immobiliarista romano per rispettare gli equilibri del patto di sindacato (che si riunirà domani). Il nulla di fatto ha confermato, invece, la situazione di stallo in cui si trovano le partecipazioni di Ricucci che la scorsa estate aveva accumulato un consistente pacchetto di Rcs nella prospettiva di ricavarne una lauta plusvalenza.

Lo schema però non è riuscito e il 15% del Corriere è rimasto bloccato nelle maglie del bilancio di Banca Popolare Italiana (l’ex Popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani) dove risulta depositato in pegno a titolo di un finanziamento da 790 milioni. A questo punto la parola torna agli advisor dell’immobiliarista: Vittorio Ripa di Meana e Guido Roberto Vitale.

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