Re Magno è tornato, oro agli Europei nei 100

A 30 anni il nuotatore pesarese si riprende il trono dello sprint in piscina: battuto il francese Bernard

Venti metri a razzo, con la fame di chi non vince da troppi anni. Il digiuno è interrotto nella vasca di Debrecen: Filippo Magnini si riprende il trono d'Europa nella gara regina, quei 100 metri stile libero in cui per due volte è stato il numero uno al mondo. Lo fa a 30 anni, davanti a un altro grande «vecchietto» come l'olimpionico francese Alain Bernard.
Re Magno si è ripreso i suoi 100 con una seconda frazione da brivido (25 secondi) in cui l'azzurro è passato da settimo a primo chiudendo in 48''77. «Sono felicissimo - ha esultato Magnini - ho fatto la gara perfetta in condizioni non perfette. Ero stufo di non riuscire a vivere quelle emozioni che hanno reso la mia vita bella».
In un europeo preolimpico, che in effetti non sta mostrando livelli eccezionali, Magnini però ha potuto scrivere il suo nome (l'ultimo oro continentale nella gara individuale risaliva al 2006, seguito dal bronzo nel 2008, quarto nell'ultima edizione del 2010). «Dedico la medaglia a quelli che mi hanno sostenuto nei tre anni in cui ho vinto tutto e nei due in cui ho sbagliato tutto - dice -, ma anche a quelli che mi hanno massacrato».
Anzitutto a quanti pensavano che da ex campione fosse passato a fare il signor Pellegrini, da quando la storia con la regina della vasca è diventata da prima pagina. L'oro di Debrecen lo affranca anche da questo. «Sono sereno anche nella vita - sottolinea Magnini - ma lo scatto fondamentale lo devi sentire dentro. C'è tanta testa ora, molto equilibrio e l'estrema professionalità. Curo ogni dettaglio in maniera quasi maniacale, il talento c'è ma adesso è necessario allenarlo. Sto facendo il professionista vero. Si può vincere grazie al talento, ma per tornare dopo anni bui bisogna aggiungere qualcosa in più con la testa».


Fa festa anche il suo tecnico storico, Claudio Rossetto, passato ad allenare anche la Pellegrini (attesa dalla finalissima dei 200 sl con l'altra azzurra Mizzau, dopo aver chiuso da leader batterie e semifinale): «Mi sono emozionato tantissimo, finalmente. Vedere Pippo mettere la mano davanti agli altri è stata una gioia. Lui aveva bisogno di questi risultati e di queste conferme».

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