Periodo tutt'altro che facile per Davide Rebellin: dopo i guai col doping, ora l'evasione fiscale.
Si parla di quasi sette milioni di euro il monte di redditi che si ritiene siano stati sottratti al fisco dal campione di ciclismo. Ne sono convinti gli uomini della Guardia di finanza che hanno chiuso l'indagine su Rebellin, il cui nome risulta iscritto nel registro delle persone indagate da parte della Procura di Padova.
Le fiamme gialle hanno stabilito - come è stato spiegato oggi in una conferenza stampa - che Rebellin e la moglie erano sì iscritti all'Aire, registro dei residenti all'estero con residenza a Montecarlo, ma di fatto continuavano a vivere a Galliera Veneta (Padova) in una elegante villetta intestata ai suoceri. Per raccogliere prove utili all'indagine i finanzieri padovani hanno sentito come persone informate sui fatti i negozianti del paesino nell'Alta padovana dimostrando come Rebellin e la moglie effettuassero praticamente in maniera quotidiana acquisti nei negozi padovani.
I finanzieri sono stati aiutati anche dalle dichiarazioni di alcuni ciclisti amatoriali che hanno confermato come il campione fosse solito tra il 2003 ed il 2008 allenarsi in solitaria sulle strade di montagna tra Marostica e Borso del Grappa (Vicenza).
Documentate anche una serie continua di feste e sagre a cui Rebellin nello stesso periodo ha partecipato in qualità di ospite. Rebellin è ora chiamato a rispondere del reato di omessa dichiarazione fiscale e sarà destinatario di una maxi ammenda stimata in alcuni milioni di euro.
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