«Per quello che mi riguarda non è stato pagato alcun riscatto, almeno per quello che so», dichiara Gabriele Torsello a Radio Popolare network. Il free lance sequestrato in Afghanistan lo scorso anno cade dalle nuvole di fronte alle rivelazioni di Gino Strada, che ha raccontato del pagamento di 2 milioni di dollari ai suoi rapitori. «Se Strada continua a confermarlo ha aggiunto Torsello deve anche fornire ulteriori dettagli visto che dice di conoscerli. Dovrebbe essere in grado di dire dove e a chi sono stati dati questi soldi». Capita spesso che un ostaggio neppure si renda conto del pagamento delleventuale riscatto, ma in questo caso la faccenda è estremamente delicata. Strada sostiene che i soldi sono stati portati da Rahmatullah Hanefi, il manager di Emergency accusato dai servizi afghani di aver fatto il doppio gioco nel sequestro di Daniele Mastrogiacomo e dei suoi due collaboratori afghani. La consegna del denaro e la liberazione di Torsello, consegnato ad Hanefi, sarebbe la dimostrazione che questultimo è un mediatore affidabile.
Ieri Palazzo Chigi è stato cauto sulla sorte di Hanefi, rilanciando la palla nelle mani del presidente afghano Hamid Karzai. Inoltre sul sequestro Torsello ha rilasciato la seguente nota: «È opportuno ricordare che le trattative e gli accordi per un esito positivo del caso furono portate avanti secondo una prassi non ancora modificata rispetto alle procedure tenute dal precedente governo». In pratica si è sempre pagato un riscatto anche nei casi dei rapimenti in Irak, tenendo conto che lalternativa è unazione di forza, oppure, come nel caso Mastrogiacomo, il disastroso accordo per lo scambio di prigionieri.
Torsello fu rapito il 12 ottobre nella provincia di Helmand, mentre stava rientrando verso Kabul. Una fonte de il Giornale ha rivelato che il biglietto del pulmino preso dal free lance fu fatto acquistare dal solito Hanefi, che Torsello aveva conosciuto allospedale di Emergency a Laskhargah. Grazie al biglietto solo lui o qualche suo collaboratore sapevano lora, il giorno e il pulmino che avrebbe preso il giovane fotoreporter.
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