Emanuela Fontana
da Roma
Battaglia all«impunità catastale» e rivisitazione dei parametri troppo bassi sui valori delle case secondo il registro degli immobili: il governo ha avviato in questi giorni un giro di vite, come del resto era stato previsto dalla Finanziaria 2005. Quelle che nella manovra economica erano indicazioni di massima, sono state concretizzate questa settimana con due circolari inviate ai catasti dallagenzia del territorio. Obbiettivo: recuperare ben 1 miliardo di euro in tre anni in Ici e Irpef sugli immobili accatastati con prezzi molto più bassi del valore reale, migliorati e trasformati da rustici a ville di lusso, o addirittura mai accatastati, che si trovano appunto nella fascia dellirregolarità.
Il grande recupero dimposte andrà a vantaggio dello Stato, ma soprattutto dei Comuni, calcolando che l'Ici vale anche per la prima casa mentre lIrpef scatta soltanto per il secondo immobile. Tra Irpef, Ici, addizionali regionali e imposta di registro in Finanziaria il recupero è stato quantificato in 1.028 milioni di euro nel triennio (877,6 ai Comuni), di cui 123,8 milioni nel 2005. Già da tempo ai Catasti era stata avviata unimpegnativa riforma dei parametri di identificazione, passati dai generici «vani» ai metri quadrati. Adesso loperazione sarà molto più ampia: verranno rivisti gli estimi catastali di intere aree comunali dove sono troppo bassi, ma saranno variate anche le «classi» degli appartamenti. Un rustico era esente da tasse, ma se ora è stato trasformato in casa di lusso la differenza deve essere catalogata, e pagata.
I tecnici dellAgenzia delle entrate hanno focalizzato la loro attenzione soprattutto sui centri storici. Questo aggiornamento riguarderà circa 3mila Comuni, dove sono state identificate aree in cui tutte le case hanno valori sproporzionati (fino al 35% in meno). La modifica dei valori catastali dei singoli appartamenti sarà legata invece alla perizia degli ispettori catastali. Un immobile dovrà essere spostato di classe se gli interventi (tra cui rifacimento dei bagni) hanno portato a una rivalutazione almeno del 15% del valore. Il recupero delle tasse parte dal febbraio successivo allo svolgimento dei cantieri in forma retroattiva e, in caso di mancata datazione della «migliorie», dal gennaio 2006. Chi non aprirà la porta e si sottrarrà al controllo pagherà una multa fino a 103 euro.
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